Dopo due anni di assenza, la Formula 1 torna all’Albert Park in Australia, una pista storica del Mondiale, ma che si presenterà al Circus in una forma tutta nuova.
I piloti, che hanno provato questa configurazione al simulatore, hanno espresso pareri positivi e molti appassionati sono curiosi di vedere se le modifiche fatte aiuteranno lo spettacolo. Una nuova pista però significa anche nuove sfide e per questo la Brembo sbarca in Australia consapevole che sarà un week-end molto impegnativo per i freni con un asfalto in continua evoluzione per tutto il fine settimana.
La pista australiana infatti è un tracciato cittadino e ciò si traduce in poca gommatura dell’asfalto che andrà piano piano a migliorare la sua aderenza, ma l’aumento di grip comporta anche maggiore fiducia nelle frenate e quindi le pasticche dei freni Brembo dovranno consentire ai piloti di frenare al limite.
Delle 14 curve presenti sul tracciato, ben 7 richiedono l’utilizzo dei freni, ma queste vengono suddivise a loro volta dai tecnici della Brembo in: 3 frenate light, 2 di medio impegno e 2 altamente impegnative per l’impianto frenante.
Soltanto 9 secondi del tempo sul giro vengono impiegati in frenata e ciò si traduce nel 12% della durata del Gran Premio, uno dei dati più bassi del campionato. Nelle prime 6 curve ben 3 raggiungono decelerazioni di almeno 4g, il che significa che la prima parte di pista sarà molto impegnativa.
La frenata più dura di tutto il tracciato è quella di curva 3 dove i piloti passano da 301 km/h a 104 km/h in appena 121 metri. Questo si traduce in una frenata di ben 2,55 secondi con una decelerazione di 4,4g.
Sarà importantissima la gestione delle temperature nel secondo settore, infatti il lunghissimo tratto veloce introdotto contribuirà a raffreddare i freni e ciò potrebbe essere un problema per i piloti in vista della frenata di curva 11.