Dopo due anni di assenza, la Formula 1 torna in terra canadese, su una delle piste più amate da piloti e tifosi: il circuito di Montreal dedicato a Gilles Villeneuve.
Questa pista pur essendo un tracciato cittadino all’interno dell’isola di Notre Dame, è molto veloce e presenta lunghissimi rettilinei e forti frenate. Proprio le frenate sono quelle che preoccupano i tecnici della Brembo in quanto, dopo Baku, sono costretti ad affrontare un’altra pista tosta.
I tecnici della casa italiana costruttrice di impianti frenanti hanno classificato la pista di Montreal con un punteggio pari a 4, il che significa altamente impegnativa per i freni.
Delle 14 curve presenti su questa pista, ben 7 richiedono l’utilizzo dei freni, ma 5 di queste sono in successione e questo comporta temperature elevatissime fin da subito. In un singolo giro i freni vengono attivati per 13 secondi e ciò si traduce nel 18% del tempo di gara con 5 frenate che raggiungono i 4,8g di decelerazione.
Le 7 frenate presenti sono state suddivise dai tecnici della Brembo in: 6 altamente impegnative per l’impianto frenante e una leggera, quella che precede curva 2.
La frenata più dura di tutto il tracciato è sicuramente quella che precede il tornante di curva 10, dove i piloti arrivano con una velocità di 284 km/h e in poco più di 100 metri perdono ben 221 km/h raggiungendo i 64 km/h necessari ad affrontare la curva. Il tempo di frenata è di quasi 2 secondi e mezzo e il carico sul pedale del freno arriva a 148 kg con una decelerazione di 4,8 g.
In questa pista sarà importante la gestione delle temperature nella prima fase del giro, dove le frenate sono tutte in successione, così da sfruttare i lunghi rettilinei della seconda parte per permettere ai freni di “respirare”.