Lo sappiamo bene, la cucina non è di certo il fiore all’occhiello del Regno Unito, ma sulla tavola imbandita di Silverstone ce n’era per tutti i gusti.
Piccante come “il peperoncino” Carlos Sainz, capace di accaparrarsi in due giorni prima pole e prima vittoria in Formula Uno, entrando di prepotenza nella storia di questo sport.
Dolce come il lieto fine dell’incidente occorso a Zhou e come il gesto di George Russell (presidente della Grand Prix Drivers’ Association) che ha parcheggiato la sua W13 e si è fiondato verso i rottami dell’Alfa per sincerarsi delle condizioni del collega.
E infine amaro, come il weekend di uno sfortunato Max Verstappen, addolcito solo da un ancor più amaro fine settimana per il muretto Ferrari, che è stato capace di far passare in secondo piano la vittoria di Carlos rovinando la gara di un fenomenale Charles Leclerc.
Una follia tale da rendere il distacco in classifica fin troppo aspro, in un fine settimana che poteva risultare molto più salato (conti alla mano) per la coppia Red Bull.
Back to Back, si corre in Austria, e se Sainz è riuscito a sfatare i suoi tabù personali dopo 150 gran premi, ora tocca alla Ferrari assaltare la fortezza dello Spielberg.
Una fortezza che porta lo stesso nome di quella da cui il poeta e patriota Silvio Pellico ha scritto “Le mie prigioni”, che comunque si trova a Brno in Moravia, per inciso, un’altra mecca del motorsport. Ma lo Spielberg che la Ferrari ambisce espugnare è quello di Zeltweg, il Red Bull Ring, una colata di asfalto tra i pendii delle montagne della Stiria.
Il gran Premio di casa Red Bull, reinserito dal 2014 nel calendario di Formula Uno proprio grazie alla partnership con l’azienda di bevande energetiche, è sempre stato un luogo interdetto alle gioie della Rossa.
Un feudo di Max Verstappen (3 vittorie), e della Mercedes, che in Austria ha vinto con tre piloti differenti: Rosberg, Bottas e Hamilton.
Eppure Leclerc, in quel lontano 2019, aveva tentato di spezzare l’incantesimo ed espugnare la fortezza. Quel giorno, forse, abbiamo assaporato il primo acerbo antipasto dell’attuale duello tra l’olandese e il monegasco. Una piccola cartolina dal futuro, con Charles che agguantò la pole il sabato e perse la domenica, risucchiato dal devastante passo gara della Red Bull e colpito dalla memorabile spallata di Max in cima alla Remus (curva tre).
La F1-75 potrebbe essere la vettura adatta a frantumare finalmente anche questo sortilegio e riaccendere concretamente le speranze mondiali della Ferrari.
Anche se, a dirla tutta, il circuito sembra sulla carta più adatto alle caratteristiche della RB-18.
I rettilinei infatti, potrebbero far risaltare l’estrema competitività del motore Honda sul dritto, ma il layout stop and go comprende anche alcune curve lente, che al contrario potrebbero incentivare l’ottima trazione della Ferrari; sperando che il propulsore “Superfast” aggiornato della rossa non risenta di ulteriori problemi di affidabilità, in un tracciato sul quale la power unit viene sollecitata enormemente.
Da Silverstone a Spielberg, due ex aeroporti militari adibiti ad autodromi. Un’altra pista dove la Ferrari deve decollare per andare a riprendere la Red Bull e dove, soprattutto, non deve essere impedito a Leclerc di volare alto per andare a riacciuffare quell’olandese volante, che già sta assaporando un comodo atterraggio sul titolo. Questo l’hanno capito pure i muri e sarebbe ora lo capissero anche i muretti…