La stagione della Ferrari continua a riempirsi di pagine ingloriose e oscure, ultima delle quali la raccapricciante gestione sportiva del Gran Premio d’Ungheria, in cui Max Verstappen e le due Mercedes figurano nuovamente davanti alla Ferrari alla bandiera a scacchi. La frittata, se a Le Castellet era stata fatta da Leclerc stesso, oggi è stata di natura strettamente strategica e ha portato allo sbando una corsa in cui di fatto la vittoria era un obiettivo più che raggiungibile. Sainz subito giù dal podio, Leclerc (dopo 3 soste) addirittura dopo Perez, in sesta posizione.
Lewis Hamilton, voto 9,5: Il migliore di oggi, semplicemente etereo. Ieri bastonato sonoramente da Russell, oggi ha mescolato velocità, intelligenza e sensibilità “ingegneristica” conducendo una corsa progettata ed eseguita nel migliore dei modi. E’ spuntato fuori dal nulla, dopo che per più di metà gara era stato completamente ignorato dalle telecamere della regia, cogliendo al balzo il patatrac del muretto Ferrari.
Max Verstappen, voto 9: La sbavatura commessa nella seconda parte di gara allontana il 10 in pagella, ma è un pilota che non smette mai di stupire. Ha chiuso in carrozza una gara in cui allo sventolare della bandiera verde si trovava sulla decima piazza, affiancato dal compagno di squadra che neanche poteva fungere da appiglio lì davanti. Fenomenale.
George Russell, voto 7: Insomma, di certo non ha replicato le magie del sabato, mostrando comunque grande piglio difensivo ma peccando forse di coraggio nel momento dell’attacco. Il podio lo ha portato a casa ed è quello che gli chiedeva la squadra, ma è presto per assumere il ruolo del giovanotto che brucia il compagno anziano.
Charles Leclerc, voto 7: Frustratissimo, settimana scorsa lui, oggi la squadra. In Francia modestissimo ai microfoni, non gli si chiede di alzare la voce ma forse assumere una posizione più carismatica potrebbe garantire un futuro meno tetro.
Carlos Sainz, voto 6,5: E’ stato anche lui, seppur in proporzioni minori rispetto al compagno, fortemente danneggiato dalle scelte del muretto. Al netto di tutto ciò la gara è più che sufficiente, anche se nel caso in cui Leclerc avesse fatto una corsa lineare, sarebbe stato probabilmente davanti all’ispanico.
Sergio Perez, voto 5: Feeling assente per tutto il weekend. Non è arrivato ultimo tra i top solo per i ripetuti suicidi del cavallino, da cui comunque si è dovuto difendere nelle tornate conclusive. Weekend opaca.
Muretto Ferrari, voto 0: Incredibile, grottesco, surreale. Serve uno scossone, si dice che tre indizi facciano una prova e i precedenti che abbiamo a disposizione sono più di 3. Che siano dimissioni di Binotto (per quanto riguarda l’area sportiva) o radicali cambi gerarchici, la strada manageriale della macchina più forte del paddock deve subire una netta deviazione.