Va in scena questo weekend la terza gara dell’unica tripletta stagionale del Mondiale di Formula 1 2022, il Gran Premio d’Italia all’Autodromo Nazionale di Monza.
I tifosi potranno tornare a gremire tutte le tribune della pista – lo scorso anno la capienza del circuito era stata fortemente limitata dalle norme legate al Covid-19 – e l’impianto sarà tirato a lucido per celebrare al meglio i cento anni di vita dell’Autodromo Nazionale.
Gran Premio d’Italia F1, Monza: numeri e curiosità
2. Le edizioni della “Corsa dei due mondi” di Monza. Questa competizione, che si svolgeva sull’anello di alta velocità dell’Autodromo, aveva lo scopo di unire l’automobilismo europeo con quello americano. Potevano competere monoposto di Formula 1 e vetture del campionato IndyCar. A farla da padroni furono gli americani: nel 1957 vinse Jimmy Bryan (su una Kuzma a motore Offenhauser), l’anno seguente Jim Rathmann (su una Watson-Offenhauser).
3. Le vetture Ferrari che hanno Monza nel proprio nome, a conferma del legame della Casa di Maranello con l’Autodromo Nazionale. La prima è stata la 750 Monza (prodotta in 31 esemplari tra il 1954 e il 1955) poi è arrivata la 860 Monza (prodotta in 3 esemplari nel 1956) e infine, nel 2018, è stata presentata la Monza SP (disponibile in versione monoposto, la SP1, o biposto, la SP2) prodotta in 499 esemplari nel 2018.
6. I vincitori del Gran Premio d’Italia attualmente attivi in Formula 1. Si tratta di Lewis Hamilton, trionfatore in cinque occasioni (2012, 2014, 2015, 2017 e 2018), Sebastian Vettel (tre successi nel 2008, 2011 e 2013), Fernando Alonso (due vittorie nel 2007 e nel 2010), Charles Leclerc (2019), Pierre Gasly (2020) e Daniel Ricciardo (2021).
30. Le stagioni in cui ci sono state due gare valide per il Mondiale in Italia, più di qualunque altra nazione. La prima volta avvenne nel 1957, quando al Gran Premio d’Italia a Monza si aggiunse il Gran Premio di Pescara sul lungomare della città abruzzese. La seconda nazione in questa speciale classifica è la Germania con 13 doppiette (prima volta nel 1984, ultima nel 2006), la terza cono gli Stati Uniti con 12 (prima volta nel 1959, ultima questa stagione con Miami e COTA).
58. I siti italiani iscritti nella lista del patrimonio mondiale Unesco. La definizione di “patrimonio mondiale” nasce nel 1972, quando l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura adotta la Convenzione per la protezione del patrimonio culturale e naturale per salvaguardare i siti di eccezionale valore universale. In Italia il primo a ricevere tale riconoscimento è proprio in Lombardia, la regione in cui si trova Monza, l’Arte rupestre della Valle Camonica, iscritta nel 1979. Si tratta di oltre 140 mila simboli e segni (detti pitoti) incisi nelle rocce che raccontano millenni di vita dell’uomo preistorico. Tra i segni più noti la Rosa Camuna – la cui rielaborazione grafica è oggi simbolo della Regione Lombardia – che si trova impressa un centinaio di volte nelle rocce della valle.