Delle 12 frenate del Suzuka International Racing Course solo 2 sono considerate impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le restanti 7 sono light.
Il Suzuka International Racing Course rientra nella categoria dei circuiti poco impegnativi per i freni: in una scala da 1 a 5 ha un indice di difficoltà di 1, eguagliato solo da Silverstone, secondo i tecnici Brembo.
Ciò non significa che l’impegno richiesto ai piloti sia ridotto, tutt’altro perché per realizzare un giro veramente buono a Suzuka bisogna curare tutti i dettagli, a causa delle pendenze del tracciato e della conformazione a 8 che la rende l’unica pista del Mondiale con un sottopasso (tra le curve 9 e 10) e un cavalcavia.
Brembo: i freni F1 a Suzuka
Al Suzuka International Racing Course, come in tutti i tracciati “guidati”, i curvoni veloci richiedono un uso minimo dei freni: i piloti li usano in 12 curve ma in 3 di queste se ne servono per perdere un massimo 15 km/h e in altre 3 la differenza tra velocità iniziale e quella a fine frenata non raggiunge i 70 km/h. Di conseguenza in queste 6 curve i freni sono operativi per meno di 8 decimi di secondo.
Anche se i freni sono azionati in tutte le prime 6 curve dopo la partenza, il carico sul pedale è sempre contenuto, non raggiungendo nemmeno i 70 kg di picco. Non a caso il carico complessivo sul pedale del freno esercitato da un pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi è di 52 tonnellate. In totale in un giro i freni sono utilizzati per poco più di 12 secondi e mezzo, pari al 14 per cento della durata della gara.
Meno 208 km/h in 105 metri
Delle 12 frenate del Suzuka International Racing Course solo 2 sono considerate impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le restanti 7 sono light. La più impegnativa in assoluto è la curva 16, teatro di una perdita di velocità da 304 km/h a 96 km/h in soli 105 metri. Durante i 2,29 secondi di funzionamento dei freni i piloti esercitano un carico sul pedale di 144 kg e sono soggetti ad una decelerazione massima di 4,8 g.