L’ultima gara estiva della Formula 1 ha come teatro Singapore, prima di tre tappe asiatiche di fila. Il GP Singapore è uno dei pochi in calendario in cui Max Verstappen non ha mai conquistato la vittoria, nonostante ci abbia corso 6 volte. Secondo i tecnici Brembo il Marina Bay Street Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni.
In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 complice il ritmo serrato, come testimonia la media oraria sul giro vicino ai 190 km/h in caso di asfalto asciutto e la mancanza di adeguati spazi per il raffreddamento, in quanto il rettilineo più lungo misura appena 832 metri.
Dalla partenza alla bandiera a scacchi del GP Singapore ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di quasi 105 tonnellate e mezza, il doppio di Suzuka nonché il primato stagionale. D’altro canto in 9 frenate si superano i 100 kg con decelerazioni di almeno 3,4 g per ciascuna di queste staccate: valori importanti che richiedono una resistenza e una muscolatura non comuni.
Meno 200 km/h in 96 metri
Delle 15 frenate del Marina Bay Street Circuit 4 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e le altre 6 sono light.
La frenata più impegnativa è alla curva 14: le monoposto passano da 289 a 90 km/h in 2,28 secondi in cui percorrono appena 96 metri.
In questo punto i piloti sono soggetti ad una decelerazione di 4,8 g ed esercitano un carico di 153 kg sul pedale del freno.