Ancora Verstappen nel Gp del Qatar. Dopo il terzo titolo conquistato matematicamente al termine della Sprint Race del sabato, il campione olandese mette in scena un altro dei suoi ormai consueti monologhi che distruggono gli avversari. Niente lo ha disturbato, né la Safety Car, né il pit stop finale non perfetto per timbrare anche il giro più veloce con gomme nuove di zecca. Nulla. Max è una forza della natura assieme alla sua seconda pelle, quella perfetta macchina da guerra che è la Red Bull RB19, divenuta invece un incubo per il suo compagno Perez. Ma, nonostante l’assolo del re d’Olanda, la gara ha comunque offerto spunti interessanti evidenziando soprattutto lotte interne a Mercedes e Mclaren dallo scenario thriller.
Clamoroso patatrac Mercedes. Solo un incidente di gara? No
Il Gp del Qatar è iniziato con il botto nel vero senso della parola. Il rovinoso contatto alla prima curva tra Hamilton e Russell subito dopo il via fa riflettere. È da diverse gare che i due arrivano al corpo a corpo e fino ad oggi l’incidente dai connotati rovinosi si era soltanto sfiorato. In Giappone avevamo avuto l’antipasto. A Losail è stato servito il primo piatto, molto molto piccante da far sembrare la pietanza davvero infuocata. Peperoncino di quelli forti per entrambi gli alfieri Mercedes che conferma uno scenario intuibile quando hai in squadra due così: tra Hamilton e Russell la sfida è feroce, anche se dall’esterno fanno gli amiconi. C’era da immaginarselo già in tempi non sospetti. George è il giovane talentuoso rampante che ha fame di arrivare sospinto da una passione fresca e sanguigna. Hamilton, dal canto suo, non accetterà mai di farsi da parte. È sempre accaduto nella storia della F1. Lewis rappresenta l’anziano campione che ne ha ancora e vuole dimostrare di essere ancora in grado di combattere ad armi pari con il nuovo che avanza. Sta nella natura umana dei piloti, soprattutto vincenti. Probabilmente ne vedremo ancora delle belle.
Mclaren la più luminosa conferma della seconda parte della stagione
Red Bull e Mclaren in Qatar sono state di un altro pianeta per chiunque, a partire dalla Ferrari soltanto quinta con Leclerc. La gloriosa scuderia inglese ha concluso la gara subito alle spalle della saetta Verstappen dimostrando di essere l’unica e credibile sfidante dei riconfermati campioni del mondo. Magari non per vincere il Gp ma, quanto meno per mettere loro un po’ di pressione. Fin dal venerdì è apparso chiaro che la MCL60 era la monoposto più competitiva e bilanciata assieme alla solita Red Bull di Verstappen. Stabile e reattiva nei fulminei cambi di direzione del tracciato del deserto è stata un piccolo gioiello nelle mani di Piastri e Norris consentendo anche all’australiano di vincere con brio la Sprint Race. Nella gara di oggi, resa massacrante dalla calura, ha confermato le impressioni della prima presa di contatto con il tracciato dando ulteriore merito al lavoro certosino svolto all’interno del team. Se ci fosse un Mondiale dei recuperi prodigiosi, la Mclaren quest’anno lo vincerebbe a mani basse. Le corpose modifiche apportate alla vettura dall’inizio dell’estate l’hanno proiettata definitivamente verso le posizioni di vertice, che non ha mai più abbandonato.
Mettete al bando i track limits!
Come in Austria, anche il Gp del Qatar è stato profondamente condizionato dalla maniacale applicazione dei track limits. Eliminateli, per favore! Sono l’anti-F1. Non rappresentano un vantaggio da potersi definire tale, falsano i risultati, mozzano quella fantasia su cui in passato si sono costruite imprese e obbligano i piloti a correre come dei robot ossessionati dal rispettare i sensori. Ma questi ragazzi devono pensare a gareggiare, a lottare, ad elaborare la miglior strategia con il rispettivo team, non a correre con la fobia di essere penalizzati per aver superato un millimetro di pista! Qui siamo in F1, non in un esame di geometria. Far correre i piloti ad oltre 300 km/h come degli automi penalizzando, magari, delle prestazioni stupende per un assurdo track limits calcolato con il righello si può ancora definire massima formula?
GP QATAR F1 2023 - ORDINE D'ARRIVO GARA Pos Nr Pilota Team Tempo/Gap 1 33 M. Verstappen Red Bull 2 81 O. Piastri McLaren + 4"833 3 4 L. Norris McLaren + 5"969 4 63 G. Russell Mercedes + 34"118 5 16 C. Leclerc Ferrari + 38"976 6 14 F. Alonso Aston Martin + 49"032 7 31 E. Ocon Alpine + 62"390 8 77 V. Bottas Alfa Romeo + 66"563 9 24 G. Zhou Alfa Romeo + 76"127 10 11 S. Perez Red Bull + 80"181 11 18 L. Stroll Aston Martin + 81"652 12 10 P. Gasly Alpine + 82"300 13 23 A. Albon Williams + 91"014 14 20 K. Magnussen Haas + 1 giro 15 22 Y. Tsunoda AlphaTauri + 1 giro 16 27 N. Hulkenberg Haas + 1 giro 17 40 L. Lawson AlphaTauri + 1 giro 18 2 L Sargeant Williams Ritirato 19 44 L. Hamilton Mercedes Ritirato 20 55 C. Sainz Ferrari - - - - -
CLASSIFICA PILOTI F1 2023 1 M. Verstappen Red Bull 433 2 S. Perez Red Bull 224 3 L. Hamilton Mercedes 194 4 F. Alonso Aston Martin 183 5 C. Sainz Ferrari 153 6 C. Leclerc Ferrari 145 7 L. Norris McLaren 136 8 G. Russell Mercedes 132 9 O. Piastri McLaren 83 10 L. Stroll Aston Martin 47 11 P. Gasly Alpine 46 12 E. Ocon Alpine 44 13 A. Albon Williams 23 14 V. Bottas Alfa Romeo 10 15 N. Hulkenberg Haas 9 16 G. Zhou Alfa Romeo 6 17 Y. Tsunoda AlphaTauri 3 18 K. Magnussen Haas 3 19 L. Lawson AlphaTauri 2 20 N. De Vries AlphaTauri 0 21 L. Sargeant Williams 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2023 1 Red Bull 657 2 Mercedes 326 3 Ferrari 298 4 Aston Martin 230 5 McLaren 219 6 Alpine 90 7 Williams 23 8 Alfa Romeo 16 9 Haas 12 10 AlphaTauri 5
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