In Texas Max Verstappen scrive un’altra pagina di storia, firmando la 50esima vittoria in carriera ed entrando di prepotenza in un club elitario della Formula Uno.
FENOMENO NELL’OMBRA
Il fatto che la cinquantesima di Max, ottenuta a soli 26 anni (record), non ci sorprenda è lo specchio di una assuefazione al fenomeno di Hasselt. Il campione olandese, piombato nel paddock ancora minorenne, ha avuto in questi otto anni di Formula Uno il tempo per maturare e per crescere, aspettando senza ansie il momento giusto per sbocciare. Ora Max potenzialmente può puntare a stracciare ogni record della categoria. In questo percorso vincente molto è da accreditare alla solidità mentale che ha contraddistinto l’olandese anche negli anni più bui, dove un Max a volte fin troppo impulsivo e molto lontano dal Max attuale, finiva per combinare guai, irritando avversari e compagni di squadra.
IL CLUB
Ad Austin Verstappen, come detto, raggiunge il club delle 50 vittorie composto da quattro mostri sacri della Formula Uno: Alain Prost, Michael Schumacher, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.
Tutti campioni del mondo, tutti nomi indelebili per la storia di questo sport. Prost ottenne la vittoria numero 50, la penultima della sua carriera, a Silverstone nel 1993 a 38 anni. Schumacher invece riuscì a raggiungere questo traguardo nel GP di Francia del 2001 a 32 anni, arrivando poi a cogliere altre 41 vittorie in carriera. Proprio a Austin nel 2016 fu il turno della cinquantesima di Hamilton, numeri che in pochi anni raddoppierà arrivando a 103 vittorie. Lewis ad Austin aveva 31 anni, mentre Vettel doveva ancora compierli, quando nel 2018 portò la SF71H sul gradino più alto del podio nel GP del Canada, iscrivendosi anche lui a questo club esclusivo.
Prost 38 anni, Schumacher 32 anni, Hamilton 31 anni, Vettel 30 anni. Max di anni ne ha 26, appena compiuti tra l’altro, facendo un paio di proporzioni subito si può intuire che l’olandese potrebbe potenzialmente polverizzare ogni record esistente.
Qualche giorno fa Jacques Villeneuve, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha voluto sottolineare quanto per lui questo dominio Red Bull non sia da riferire tanto al potenziale della macchina, quanto alla bravura di Max:“Non c’è un dominio Red Bull, c’è un dominio di Verstappen. Lui è veramente impressionante, non mi sembra che abbia la miglior macchina, me lo auguro per Perez.”
La verità è che forse stiamo realmente sottostimando la precocità e i numeri ottenuti da Max, già tre volte campione del mondo, già a quota 50 vittorie e davanti a lui tanto, tantissimo margine ancora.