So it begins.
È di nuovo quel periodo, quando fra i primi test e la gran riffa delle presentazioni, si fa gran sfoggio di livree, filmati rubati, analisi tecniche dei filming day, scandali, scossoni e dichiarazioni pepate di Fernando Alonso: è di nuovo la Formula Uno che riparte! Nel frattempo, un editor e un seo specialist sono entrati in terapia contemporaneamente dopo aver letto questo primo paragrafo, ma qualsiasi turbamento emotivo è insignificante se paragonato allo scossone che qualche settimana fa si è dipanato dalla faglia che corre fra Maranello e Stevenage.
Quante volte avevamo chiesto alla Ferrari di tornare protagonista?
Quante volte avevamo atteso una squadra con dei piloti vincenti?
Beh, eccoci accontentati: con la notizia di Lewis Hamilton in rosso dal 2025 la Ferrari è tornata protagonista, sì: delle copertine di mezzo mondo, virtuali e cartacee; e poi, abbiamo un pilota che ha vinto più volte, sì: con gli altri.
Ci aspettavamo segnali dal punto di vista progettuale, organizzativo, strategico, ci hanno risposto con una suggestione da far perdere la testa.
Parafrasando una famosa che la testa l’ha persa davvero: Mancano i risultati? Che mangino marketing!
Solo il tempo e la pista diranno se la Scuderia saprà dare forma e sostanza a questa mossa Kansas City di Lewis Hamilton, ma per ora chi si augurava una rivoluzione paradigmatica sta alla finestra e ripete che no, il problema della Ferrari non sono i piloti e ancora no, i problemi della Ferrari non possono essere risolti da un pilota. Ma se questo è un segno del nuovo corso e che sotto la patina glamorous c’è di più, allora potremo dire che il Cavallino è ancora tale, altrimenti si sarà definitivamente trasformato in Gattopardo, perché tutto cambia ma infine resta uguale a prima.
Intanto, una concorrenza agguerrita, capeggiata da McLaren e Mercedes, che hanno fame arretrata e brama di rivalsa, fanno ben sperare che non assisteremo a un 2024 soporifero, benchè, dopo l’ultima presentazione ufficiale, sia prevedibile che la conclusione della stagione che ancora deve iniziare sia la stessa di quella che l’ha preceduta: trionfo olandese in salsa energy drink.
Già, gli attuali dominatori: potevano limitarsi a spaventarci con la nuova monoposto, hanno scelto invece di alzare l’asticella e sconcertarci con i presunti scandali che coinvolgerebbero l’ormai non più intoccabile Horner. Fra chi si dice certo che la faida scatenatasi metterà fine all’idillio bibitaro, traghettando Newey verso altri lidi – magari rossi – a me resta il contentino dei semplici, vale a dire sghignazzare contemplando la tempesta in paradiso.
Un attimo di meschina e fugace gioia, prima di realizzare che ci attende un campionato lunghissimo infestato di sprint race, per cui come concludere? Beh… Allo scoccare dell’alba, guardiamo verso il Bahrain!