Autore: Laura Di Nicola

Laura Di Nicola | "Fatti non foste a viver come bruti, ma a seguitar rombo di motori e grandi partenze". Interagisci con me sui profili social di Circus Formula Uno o seguimi su Twitter @elledinicola e Facebook @FormulaElle On Amazon: https://amzn.to/2zq6sMF

Secondo me, a un certo punto del Singapore GP, abbiamo iniziato un po’ tutti a temere che questa seconda vittoria di Carlos Sainz non arrivasse più. Abbiamo sentito tutti uno spezzone di team radio con l’ingegnere, che suonava più o meno così: “Com’è il passo?” “Dobbiamo aumentare un po’…”: dove l’ho già sentito questo tono?  Come stiamo andando? Male, perdio! E fu così che, nella mente stonata della spettatrice e nella notte in differita di Singapore, rimbombavano le battute con le inconfondibili voci del Ragionier Fantozzi e di Corrado Maria Lobbiam. Effettivamente, non è proprio così stonata l’associazione della sventurata…

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Ha proprio ragione Giorgio Serra “Matitaccia”: la famiglia Minardi ha ridato la vita al circuito di Imola con il suo  Historic Minardi Day, del quale si è conclusa da pochi giorni la settima edizione. Fatevelo dire da chi, esattamente dieci anni fa, si è trovato a passare  – un po’ per caso, un po’ per amore – presso l’impianto sulle rive del Santerno trovandovi un cantiere spoglio, accessi non presidiati e vecchi impianti video a tubi catodici abbandonati fra le tribune. Un’oasi di fredda mestizia cullata dagli alberi. Provai una genuina commozione quando, un anno dopo, tornai al circuito per…

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La colpa dev’essere dell’aria di primavera che scatena insopportabili allergeni, oppure del vento del deserto, che ha sollevato troppa sabbia offuscando la vista. O, forse, stiamo subendo gli effetti di aver inavvertitamente ascoltato la sigla della Formula Uno trasmessa in loop al contrario: se ci avessimo provato con Stairway to Heaven, avremmo sentito invocazioni a satana, noi invece sentiamo Stefano Domenicali affermare che, fosse per lui, eliminerebbe le sessioni di libere “perché interessano solo agli ingegneri e per nulla agli spettatori”. Ah, l’ha detto sul serio? L’ha detto sul serio. Ah, è uscita una smentita? Sì, ma sembra pari pari…

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Strana la vita, caro Max Verstappen: diventi bicampione del mondo ma il contesto in cui ciò avviene sembra pari pari la famosa scena di Tre Uomini e Una Gamba: “Sei campione del Mondo! – Sì, ma niente di serio!” Tutt’intorno, avversari collegati da remoto che professano, indignati, il proprio scontento, commentatori in difficoltà, più polemiche che cosplayer, occhi sgranati e l’intera desolazione rossa dipinta sul volto di Charles Leclerc. Una vittoria annacquata dalle polemiche sui regolamenti e dal polverone sollevato per le imminenti rivelazioni sulla questione del budget cap, ma soprattutto dal fatto che fosse ampiamente annunciata da tempo. Spiace…

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Non è più una questione di vincere, ma di come andare avanti. Per la Ferrari, questa è la sintesi del Mondiale 2022, quali che siano i risultati che verranno o le interpretazioni del suo andamento che si vorranno preferire. La matematica non ci condanna, dobbiamo migliorare, abbiamo voglia e determinazione, stiamo lavorando tutti, ci crediamo. Nessuno mette in dubbio l’abnegazione o la buona fede di chi indossa la casacca rossa, ma la retorica del “ce la faremo contro tutto e tutti” è diventata stucchevole e rappresenta un modo molto poco degno di sviare l’attenzione del tifoso e dell’appassionato dall’immenso spreco…

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La vita, se ti dice bene, è una cosa semplice.  Un modo fatto di piccole grandi cose, come in quella canzonetta dei Beatles: uno stallo al mercato, una bella ragazza che fa la cantante, prendersi per mano e mettere su, in un paio d’anni, una casa dolce casa e una bella famiglia. Obladì, obladà, life goes on, brah! Se riesci a realizzare questo fortunato incastro mentre, poco più che ragazzino, vinci 4 titoli del mondo in Formula Uno, il primo appena tre anni dopo l’esordio assoluto,  con un team che sembra una banda di caciaroni spregiudicati venuti fuori dal nulla,…

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Per me è no. Se dovessi giudicare il MiamiGp con il metro di un talent show, questa sarebbe la mia risposta. E – intendiamoci – già il fatto di aver dovuto accostare uno sport storico, fatto di coraggio, intelligenza e abnegazione, a un prodotto televisivo che fagocita le speranze di giovani artisti – o presunti tali – di trovare la loro strada inseguendo un sogno, beh, dà la misura di quanto sia cambiato il punto di vista negli ultimi anni. Questo – per giunta – proprio in concomitanza con il quarantesimo anniversario della morte di Gilles Villeneuve, una figura capace…

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8 maggio 1982 – 8 maggio 2022. Quarant’anni sono passati dal giorno in cui dicemmo addio a Gilles Villeneuve.  Quaranta è un numero pesante, è quattro volte il peso di un decennio, l’unità di misura delle carriere – non della sua, però – e delle storie d’amore più durature, come quella che lo lega ai suoi tifosi, ma che solo questi ultimi,a differenza sua, possono ricordare. Quaranta è l’età dei bilanci, è il dolce peso di guardare indietro e vedere gli anni che si stanno trasformando in storia; anni che lui non ha mai compiuto,  ma una storia, la sua,…

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Benvenuti al dibattito post Gran Premio Col Titolo Più Lungo Del Campionato (perché noi, in Italia, non ci si limita), altrimenti meglio noto come Gran Premio Del Chi Troppo Vuole Nulla Stringe Vieppiù In Casa (perché noi, in Italia, non ci si limita) e passato alla storia come Gran Premio Del Trionfo Delle Solite Storie E Delle Magre Figure (perché noi, in Italia, non ci si limita). Noi, in Italia, non ci si limita: partiamo da qui, da un anacoluto, da un costrutto atavico e ricorrente nella nostra magnifica lingua, succosa e stratificata come una lasagna romagnola.  Abbiamo una lingua magnifica,…

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