Il circuito di Baku regala, probabilmente, la gara più spettacolare di questa stagione di Formula 1, in cui a un certo punto erano in 3 a giocarsi la vittoria, racchiusi in un secondo. Alla fine la spunta un monumentale Oscar Piastri, strepitoso nel concretizzare l’unica occasione di sorpasso ai danni di Charles Leclerc, e da lì a difendere strenuamente la prima posizione. Risultato che vale anche il primo posto nella classifica costruttori per la McLaren. Il monegasco, ancora una volta, non riesce a sfruttare la pole position, chiudendo al secondo posto e con tanti rimpianti.
La carambola finale degli sciagurati Perez e Sainz consegna un podio insperato a George Russell, davanti all’ottimo Lando Norris, abile a rimontare dal 15° al 4° posto. Persino davanti a un irriconoscibile Max Verstappen, ormai ombra di sé stesso. Da segnalare la gara eccezionale di Franco Colapinto e Oliver Bearman, entrambi a punti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Azerbaijan.
VOTO 9 A PIASTRI, PRESENTE E FUTURO DELLA FORMULA 1
I dubbi si stanno dissipando di domenica in domenica: il futuro della McLaren e della Formula 1 si chiama Oscar Piastri. L’australiano coglie una vittoria fenomenale, frutto di una seconda parte di gara strepitosa, in cui ha ristabilito la parità nel “corpo a corpo” con Charles Leclerc. A Zandvoort fu il monegasco ad avere la meglio, stavolta è l’uomo-papaya a difendere con le unghie e con i denti il primo posto, conquistato nell’unica chance di sorpasso concessa dal ferrarista. Se ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma su chi sia realmente l’uomo di punta del team di Zak Brown, oggi è arrivata l’ennesima risposta.
VOTO 8 A COLAPINTO E BEARMAN, IL NUOVO CHE AVANZA
Se c’è una cosa che in Formula 1 deve inevitabilmente cambiare, è la possibilità per i piloti giovani di arrivare nel Circus con maggior frequenza. Al diavolo sponsor e contratti, la gente vuole vedere spettacolo. E questi due ragazzini hanno fatto un week-end da paura: l’argentino, dopo l’incidente nelle FP1, da lì non sbaglia più nulla, e tra qualifiche e gara confeziona un vero e proprio capolavoro, restando sempre in scia anche del più navigato compagno di squadra. Il prodotto della Ferrari Driver Academy, invece, il compagno l’ha addirittura battuto: 10°, davanti a Nico Hulkenberg, e dopo duelli spettacolari con Sua Maestà Lewis Hamilton, quasi ad anticipare un futuro passaggio di consegne. Dopo Jeddah, un altro biglietto da visita non indifferente.
VOTO 7 A LECLERC, CHE A BAKU NON SA PROPRIO VINCERE
Quattro pole position consecutive, zero vittorie. Lo score amarissimo di Charles Leclerc a Baku si aggiorna così, lasciando un senso di amarezza molto elevato. Perché la Ferrari, per larghi tratti della gara, è parsa averne persino più della McLaren. Ma complice una velocità sul dritto minore, e una mezza dormita del monegasco nell’unico tentativo di attacco di Oscar Piastri, ecco che la vittoria in Azerbaijan scivola nuovamente via dalle sue mani. Eppure, la prima parte di gara lasciava presagire persino una cavalcata trionfale, visto il vantaggio accumulato sugli inseguitori. E invece, addirittura, alla fine ha persino rischiato il podio, costretto a una difesa spaziale su Sergio Perez, prima dell’autoscontro con Carlos Sainz. Peccato, grande peccato.
VOTO 6 A NORRIS, IL “BRAVO CHE NON SI APPLICA”
Probabilmente per la gara tutta in rimonta, chiusa dal 15° al 4° posto e davanti persino a Max Verstappen meriterebbe una valutazione ben superiore. Ma la valutazione del week-end di Lando Norris non può non tener conto della sciagurata qualifica, chiusa al 17° posto. Sicuramente la sfortuna delle bandiere gialle nel giro conclusivo ha inciso, ma con una vettura come l’attuale McLaren il pilota inglese non doveva ritrovarsi a fare un altro tentativo per evitare l’eliminazione nel Q1. Soprattutto se ambisci al mondiale. Il tutto mentre il compagno di squadra si guadagnava l’occasione di giocarsi la vittoria (sfruttata a pieno). Magari non sarà quest’anno, ma la sensazione è che anche il box abbia capito che le gerarchie stanno cambiando: Lando è anche bravo, ma non si applica abbastanza per essere la prima guida.
VOTO 5 A HAMILTON, ORMAI SENZA MOTIVAZIONI
Le ultime gare di Lewis Hamilton sembrano raccontarci un epilogo della sua storia con Mercedes senza particolari sussulti. Perché sin dal venerdì a Baku il sette volte campione del mondo mette in mostra una versione di sé stesso senza grinta né cattiveria, bastonato in ogni sessione da George Russell. In gara, poi, è costretto alla rimonta dai bassifondi della classifica, impantanato nelle lotte con i piloti di centro-gruppo, soprattutto con Oliver Bearman. Alla fine centra la zona punti, ma deve ringraziare il disastro di Perez e Sainz.
VOTO 4 A VERSTAPPEN, MAI COSI’ IN CRISI
Il Gran Premio di Azerbaijan segna, forse, la fine dell’epopea dominante di Max Verstappen. Quantomeno di questo triennio. L’olandese si rivela la controfigura di sé stesso a Baku, bastonato sin dal venerdì persino dal derelitto compagno di squadra. La gara è un’autentica Via Crucis dall’inizio alla fine, con l’umiliazione di essere superato persino da quel Lando Norris partito nelle ultime posizioni. Lui, che era abituato a farle le rimonte, piuttosto che subirle. Il vantaggio in classifica diminuisce di gara in gara, e di questo passo rischiano di rimettersi in gioco persino Leclerc e Piastri. La prossima a Singapore suona come una sorta di ultima spiaggia. Lì dove non ha mai vinto.
VOTO 3 A SAINZ E PEREZ, SCIOCCHI PASTICCIONI
Il podio era ampiamente alla portata di entrambi, visto il crollo di Leclerc negli ultimi giri. E invece, Carlos Sainz e Sergio Perez sono riusciti nell’impresa di buttarlo via, finendo appaiati a muro al penultimo giro. Un errore imperdonabile, la cui responsabilità va equamente divisa al 50%, e che macchia irrimediabilmente una corsa comunque solida per entrambi, fino al 50° giro. Se possibile, però, un’aggravante da aggiungere va sulle spalle dello spagnolo: aveva approfittato della difesa del compagno di squadra per scavalcare il messicano, ma si è fatto ingolosire dall’opportunità di sopravanzare anche lui, e prendere il secondo posto. Un errore di valutazione che, nella curva successiva, ha portato all’incidente con Perez. Eccesso di foga ed egoismo, che costa punti pesanti alla Ferrari nel mondiale costruttori.