Una prova sontuosa, da vero fenomeno. A Baku Oscar Piastri ha beffato Leclerc con una prestazione che avrà fatto impallidire e non poco il compagno di squadra, Lando Norris. Proprio Lando, il cocco di casa, chissà ancora per quanto…
La lucidità nel preparare il colpo su Leclerc è uno spot per la F1, la difesa strenua nelle fasi successive ne rappresenta l’espressione più pura. Insomma tutte doti che Lando non possiede, ma che Oscar, dopo solo un anno e mezzo nella massima serie, padroneggia come un veterano. I suoi modi freddi a fine gara, quasi estraniati, alienati da una gioia che lui stesso ha costruito, nascondono i tratti di un giovane campione, un fuoriclasse, un vincente.
Il capolavoro di Piastri però ci regala un altro tema, quello di una Rossa battuta sì, ma non sconfitta. Una Ferrari tornata a combattere, incollata a una McLaren che fino a qualche Gran Premio fa appariva irraggiungibile. Ma quest’anno – ormai l’abbiamo capito – di irraggiungibile non c’è nessuno.
Abbandonata la pista Newey, la Ferrari si è messa sotto e a Maranello hanno recuperato il tempo perduto. Ora sì che gli aggiornamenti funzionano e sono tante le belle notizie: dalla competitività ritrovata in qualifica, alla grinta di Leclerc, fino all’ottimo passo gara messo in mostra da Sainz prima dell’incidente. Il tutto unito al sollievo di aver perso quel brutto vizio del saltellamento, chiamato porpoising, che in pista rovinava tutto ciò che di buono veniva fatto in fabbrica.
Insomma tanti motivi per guardare con fiducia alle prossime gare, dove la Ferrari potrà provare a illuminare le notti di Singapore e di Las Vegas. Ma la parola d’ordine è sempre quella, continuità, perché sognare non costa nulla e il Campionato Costruttori è lì, a pochi punti…