La gara più significativa per tutti i tifosi italiani e della Ferrari va in archivio come meglio non potrebbe. L’Autodromo di Monza si colora di rosso, grazie al trionfo di Charles Leclerc e della sua SF24, autori di un’impresa ai confini della genialità. Poderosa la difesa del monegasco dalla rimonta delle McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, che completano il podio. L’inglese butta via l’ennesima chance di riaprire il mondiale, nonostante una Red Bull sempre più nel baratro. Fantastico anche Carlos Sainz, che alla sua ultima da ferrarista a Monza si traveste da perfetto scudiero, mettendosi al servizio della squadra. Da segnalare anche l’ottimo esordio di Franco Colapinto in Williams, vicino alla zona punti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Italia.
VOTO 10 A LECLERC E FERRARI, ARTEFICI DI UN’IMPRESA
Una delle vittorie più belle della storia recente della Rossa. A Monza va in scena il capolavoro di tattica, gestione e difesa di Charles Leclerc e della Ferrari. Gli aggiornamenti della SF24 funzionano, migliorando ulteriormente la già buona gestione delle gomme. Elemento che consente ai due piloti di confezionare una gara su una sosta, unico top team a riuscirci. Al resto (e che resto…) ci pensa il monegasco: freddo in partenza, ad approfittare del duello in McLaren; arcigno a rimanere sempre vicino, senza mai crollare; devastante negli ultimi 15 giri, quando mette in mostra un ritmo impressionante, nonostante pneumatici molto usurati, resistendo alla rimonta di Piastri. L’apoteosi finale al traguardo è il degno riconoscimento per una domenica da leggenda.
VOTO 9 A PIASTRI, CHE BASTONA (DI NUOVO) NORRIS
La McLaren, per avere un pilota da mondiale, avrebbe bisogno di una fusione tra Oscar Piastri e Lando Norris. Perché se l’inglese ha dalla sua lo spunto sul giro secco, l’australiano è un animale da gara, freddo e lucido nei momenti clou. Come in partenza, quando tramortisce il compagno di squadra alla seconda variante con una staccata all’esterno. Un vero e proprio montante in pieno volto per il britannico, che sembrava spalancare le porte per il trionfo di Oscar. Ma invece la strategia un po’ troppo conservativa del muretto lo priva di un possibile (e meritato) successo. Poco male, però: un podio nel tempio della velocità non è cosa da tutti i giorni.
VOTO 8 A SAINZ, MINISTRO DELLA DIFESA
Nel trionfo leggendario della Ferrari e di Charles Leclerc a Monza c’è anche il grosso zampino di Carlos Sainz. All’ultima in Italia da ferrarista, lo spagnolo diviene una preziosissima risorsa per il monegasco e la rincorsa al trionfo. Sin dal primo stint fa intuire come la strategia ad una sosta sia possibile, grazie a un ritmo costante e senza grossi crolli. Forse gestisce un po’ troppo nei primi giri dopo la sosta, perdendo tempo utile per lottare per il podio. Ma la vera differenza la fa nelle fasi finali, quando difende con tutto ciò che può il primo posto del compagno. La resistenza dura solo un giro, ma quanto basta per far perdere tempo prezioso a Piastri e Norris. La gloria è anche sua.
VOTO 7 A COLAPINTO, MANDA IN SOFFITTA SARGEANT
Sebbene Monza non sia la pista più probante dove mettere alla prova le proprie qualità, l’esordio di Franco Colapinto in Formula 1 è comunque di ottima fattura. Dal 18° posto delle qualifiche rimonta fino al 12° posto finale, non lontanissimo dalla zona punti e dal compagno di squadra Alexander Albon. Un bell’impatto per l’italo-argentino, chiamato a rimpiazzare il disastroso predecessore, quel Logan Sargeant appiedato prima della fine del campionato. Buon inizio, in attesa di conferme nelle prossime gare.
VOTO 6 A VERSTAPPEN, CHE TIENE BOTTA
Nonostante una Red Bull relegata a quarta forza in griglia, Max Verstappen non affonda mai e tiene botta perfettamente. L’olandese fa di necessità virtù, conducendo fino al traguardo la sua vettura con il 6° posto finale, a oltre 30 secondi dalla Ferrari. Ma soprattutto limita come meglio può i danni nei confronti di Lando Norris, che nel frattempo continua a cestinare occasioni su occasioni. Il vantaggio resta ancora buono, ma di questo passo è destinato ad assottigliarsi domenica dopo domenica.
VOTO 5 A NORRIS, MA QUANDO IMPARA?
La prestazione monstre di Zandvoort, come previsto, si è rivelata un fuoco di paglia. A Monza si rivede la versione sonnecchiante e priva di cattiveria di Lando Norris, che per l’ennesima volta cestina la pole position del sabato e un’altra chance di recuperare punti preziosi su Max Verstappen in classifica. Stavolta non perde il 1° posto alla prima curva, ma dopo un altro paio, tramortito dal fuoco amico del compagno di squadra. Da lì non riesce mai a trovare il ritmo, vittima anche di un’altra strategia discutibile della McLaren. Alla fine deve accontentarsi di un 3° posto che, vista la qualità della vettura, non può più bastare.
VOTO 4 ALLA RACING BULLS, IN CADUTA LIBERA
Da diverse gare ormai la Racing Bulls è in un vortice negativo e privo di risultati rilevanti. Dopo un promettente inizio di stagione, la scuderia di Faenza ha man mano dilapidato il vantaggio sulle dirette inseguitrici, lasciandosi risucchiare nei bassifondi della classifica. E a Monza, probabilmente, va in scena il week-end peggiore: Tsunoda costretto al ritiro quasi subito, Ricciardo vittima di ben due penalità, di cui una per colpa di uno degli uomini al box. Un periodo molto confuso, che fa il paio con quello altrettanto nero della casa madre. Una coincidenza? Difficile da credere…
VOTO 3 ALLA RED BULL, SIAMO AL DE PROFUNDIS?
Il mondo alla rovescia in un solo anno. Sembrava utopia immaginare, a inizio 2024, un crollo così verticale del team dominatore delle ultime due stagioni. E invece, la Red Bull è ormai la versione discount della macchina da guerra della prima metà di stagione. L’astinenza da vittorie ha toccato quota 7 gare, e cosa più preoccupante a Monza è stata la quarta forza in pista, dietro anche alla Mercedes. E mentre Ferrari e McLaren portano aggiornamenti e migliorano, la scuderia anglo-austriaca è rimasta impantanata nelle sue lotte intestine, che hanno portato all’addio di Adrian Newey e al crollo degli ultimi mesi. Vincere entrambi i mondiali, così, è quasi impossibile.