Si chiude la parentesi centro-asiatica della Formula 1, che sul circuito di Marina Bay vede il secondo trionfo consecutivo della McLaren. Stavolta ad avere la meglio è Lando Norris, dominatore incontrastato di questo fine settimana, seppur con qualche brivido di troppo vista la netta superiorità dimostrata in pista. Secondo posto per un coriaceo Max Verstappen, che nonostante una Red Bull a tratti impresentabile riesce a capitalizzare l’occasione, portando a casa punti preziosissimi. Completa il podio Oscar Piastri, davanti a George Russell e Charles Leclerc: domenica di rimpianti per la Ferrari, che paga errori e sfortuna del sabato, colmati in parte con una buona rimonta in gara, anche con Carlos Sainz (7°). Mai domo Nico Hulkenberg, ancora una volta a punti. Probabilissima last dance per Daniel Ricciardo, ormai al passo d’addio con la Racing Bulls. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Singapore.
VOTO 9 A NORRIS, DOMINATORE IMPERFETTO
Una vittoria netta, mai in discussione, certificata dai 25 secondi impartiti al primo dei rivali, Max Verstappen. Eppure, anche a Singapore, Lando Norris non ha fatto dormire sonni tranquilli il suo box, tra un’imprecisione e l’altra: tra qualche errore tattico in qualifica e un paio di baci ai muretti di Marina Bay, il pilota inglese ha corso più di un rischio, inducendo il muretto a richiamarlo all’attenzione e a pensare a portare al traguardo la macchina. Alla fine missione compiuta: la rimonta verso la vetta della classifica può proseguire.
VOTO 8 A VERSTAPPEN, CHE NON MOLLA MAI
Il venerdì lasciava non lasciava presagire niente di buono per Max Verstappen, disperso nei bassifondi della classifica con la sua Red Bull. E invece la musica cambia già dal sabato mattina, quando l’olandese ritrova velocità e ritmo. Tutto confermato, poi, in qualifica, quando artiglia un preziosissimo secondo posto, aiutato anche dall’harakiri Ferrari. Da lì, poi, deve pensare solo a gestire la sua corsa, considerando la superiorità nettissima di Norris. Quanto basta, però, per limitare i danni.
VOTO 7 A HULKENBERG, L’ESPERIENZA PAGA
In una lotta di centro gruppo sempre molto tirata, alla lunga a pagare non può che essere l’esperienza. E questo fattore gioca a favore di Nico Hulkenberg, che si conferma sempre sul pezzo quando si presenta l’occasione. Il pilota della Haas confeziona un capolavoro al sabato, artigliando una clamorosa terza fila e prenotando, di fatto, un posto in top-10. Alla fine il 6° posto iniziale si trasforma in un 9° posto che, comunque, vale moltissimo. E, forse, permette ad Audi di guardare con ottimismo alla prossima stagione.
VOTO 6 A RICCIARDO, LASCIA DA “PILOTA RED BULL”
La carriera in Formula 1 per Daniel Ricciardo potrebbe essere finita qui. Con un ultimo posto a Singapore e il giro veloce in gara. Ovvero, il miglior gesto possibile da “terzo” pilota della Red Bull. Già, perché così facendo, l’australiano ha tolto un punto preziosissimo a Lando Norris, che in caso contrario avrebbe avuto il destino nelle sue mani, da qui alla fine del campionato. Un modo non indifferente per dire addio al Circus. Thank you Daniel!
VOTO 5 ALLA FERRARI, CHE BUTTA VIA UN’OCCASIONE
Un grande, enorme peccato. La Ferrari vista in gara aveva il passo per prendersi con almeno uno dei due piloti il podio. E invece è costretta a pagare nuovamente i suoi errori. Figli di alcune imprecisioni di Leclerc e Sainz al sabato (soprattutto dello spagnolo, a muro in un giro di lancio) e di una sana dose di sfortuna che, dalle parti di Maranello, non manca mai. Alla fine, anche grazie a un’ottima strategia, la Rossa riesce a salvare il salvabile, portando a casa il massimo possibile, viste le circostanze. Ma le premesse, purtroppo, erano ben altre.
VOTO 4 ALLA SAUBER, NON SA CHE PESCI PIGLIARE
Se ne parla forse troppo poco, ma è direttamente proporzionale alle volte che si vede in gara. La Sauber ormai partecipa solo per nome a questa Formula 1, da fin troppo tempo. La transizione verso l’avvento di Audi è una lenta Via Crucis da cui uscirne non sembra possibile. Ovviamente non si poteva pretendere di portare punti a casa a Singapore, ma mentre gli altri, in un modo o in un altro, riescono a ritagliarsi uno spazio non appena se ne presenta l’occasione, il team svizzero sembra impantanato in una melma attanagliante. Basterà Mattia Binotto a risollevarne le sorti?