Le ambizioni di Charles Leclerc, alla vigilia del Gran Premio del Messico di Formula 1, ventesimo appuntamento del mondiale F1 2024.
Charles Leclerc è entrato nel paddock dell’Autodromo Hermanos Rodriguez con una tenuta insolita: il monegasco si è infatti presentato vestito da mariachi – il tipico musicista messicano –, retaggio del “team dinner” di mercoledì sera: “Ad Austin avevamo avuto poco tempo per stare insieme, perché il volo per il Messico era la mattina successiva, così ieri tutta la squadra si è ritrovata insieme per una serata in allegria. Per l’occasione io ho scelto un costume messicano perché questa terra mi piace molto, la gente è simpatica e c’è molto supporto anche se ovviamente il beniamino di casa è un altro”.
Le ambizioni di Leclerc per il Messico
“Dopo la doppietta di Austin – ha detto il monegasco – l’ambizione è di continuare il buon lavoro portato avanti negli Stati Uniti anche a CittĂ del Messico: “Sulla carta ci aspettiamo di essere competitivi e siamo in fiducia, me è meglio restare coi piedi per terra. Questa Formula 1 è talmente imprevedibile che fino a quando non avrò guidato la macchina in FP2 – in FP1 sulla sua vettura ci sarĂ Oliver Bearman – preferisco non sbilanciarmi. Ciò che di certo non cambierĂ sarĂ il nostro approccio: affrontiamo gara dopo gara focalizzandoci su noi stessi e curando al massimo l’esecuzione delle varie fasi, poi guardiamo la classifica e verifichiamo dove siamo”.
Il Messico, l’altura e la fatica per i piloti
Leclerc ha parlato delle condizioni particolari di questa gara: “Per noi piloti non direi proprio che questa sia una pista impegnativa. Al contrario sappiamo che lo è molto per le vetture: si corre in altura e in aria rarefatta è critico raffreddare la monoposto in tutte le sue componenti. In fase di messa a punto devi cercare di far combaciare il piĂą possibile la necessitĂ di preservare l’affidabilitĂ senza sacrificare troppo la prestazione. Per quanto riguarda le sensazioni alla guida, i primi giri sono un po’ strani, perchĂ© hai un set-up da Monte-Carlo e sensazioni simili a quelle di Monza, ma poi ti ci abitui e impari a convivere con la situazione”.