Dopo il Gran Premio d’Italia a Monza, che ha fatto segnare nuovi record di velocità media sul giro e dell’intera gara, la Formula 1 si sposta ad est per l’ottava edizione del GP dell’Azerbaigian. In verità il tracciato stradale di Baku ha già ospitato 8 GP perché venne utilizzato una prima volta, nel 2016, per l’edizione numero 23 del GP Europa. L’impegno dei freni, secondo i tecnici Brembo.

Secondo i tecnici del gruppo Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti di Formula 1, il Baku City Circuit da 6.003 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 perché i freni sono utilizzati 12 volte al giro per quasi 20 secondi e mezzo, pari ad un quinto di gara. Ben 7 le frenate della categoria Hard, 2 Medium e 3 Light. Le 88,6 tonnellate che ciascun pilota esercita sul pedale del freno al via al traguardo sono il massimo stagionale.
La curva più dura di Baku
La curva più dura del Baku City Circuit per l’impianto frenante è la 1: le monoposto vi arrivano a 329 km/h e scendono a 119 km/h in 2,12 secondi durante i quali percorrono 108 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti è di 5 g, identico alla curva 3, ma il carico che esercitano sul pedale del freno è superiore, 176 kg. La potenza frenante è invece di 2.758 kW.
McLaren: il mondiale costruttori è a un passo
La McLaren potrebbe conquistato il titolo Mondiale Costruttori questo fine settimana. Al momento ha 617 punti, ben 337 di vantaggio sul primo inseguitore, la Ferrari. Dopo il GP Azerbaigian resteranno da disputare 7 GP e 3 Sprint, ovvero ciascun team potrà ottenere un massimo di 346 punti (301 dai GP e 45 dalle Sprint). Pertanto se domenica la McLaren ottenesse la vittoria e il 3° posto sarebbe aritmeticamente suo. A convincere la McLaren ad adottare per la prima volta le pinze Brembo fu Ayrton Senna, a fine anni Ottanta.