Alla vigilia del Gran Premio della Cina ecco che arrivano i risultati degli studi effettuati dai tecnici della Brembo, azienda tutta italiana specializzata nella realizzazione degli impianti frenanti sulle monoposto di Formula 1. In un campionato 2016, ancora nelle primissime fasi, quali sono i circuiti più “massacranti” per i freni?
Per stabilirlo, la Brembo ha elaborato tre grafici, ciascuno dei quali si concentra su determinate condizioni. Dai circuiti più difficili dal punto di vista termico fino a quelli più ardui sull’impegno sul freno, passando da una valutazione generale sui tracciati che mettono più a dura prova, in generale, i freni di una Formula 1. Se siete curiosi di conoscere le piste più severe del mondiale, ecco un breve riassunto dei circuiti più severi del circus.
Difficoltà termiche
Per poter stabilire i circuiti più impegnativi da un punto di vista delle temperature raggiunte dai freni, la Brembo, per calcolare con precisione, si è avvalsa di due indicatori: il tempo speso sul freno e la potenza frenante media.
Dal punto di vista termico il circuito più terribile risulta essere quello di Monaco. Esso infatti è il tracciato che richiede più tempo speso sui freni al giro, ma allo stesso tempo risulta essere anche il tracciato con una minor potenza media frenante. Questi dati mettono infatti a dura prova il sistema di raffreddamento dei freni, diversamente da quanto accade per Monza. Il circuito italiano infatti presenta il dato più alto in assoluto per la potenza frenante media (calcolate in kw), ma uno dei più bassi per il tempo speso sul freno. Pur essendo caratterizzato da frenate violente, che portano i dischi a temperature elevate, i lunghi rettilinei ed il minor carico aerodinamico consentono un miglior raffreddamento del materiale d’attrito. In questa speciale classifica, il circuito di Shanghai risulta essere uno dei tre appuntamenti del mondiale (insieme ad Austin e Melbourne) dove il tempo speso sul freno non incide particolarmente, ed è nelle prime posizioni tra i circuiti con minor potenza frenante media.
Difficoltà dell’impegno sul freno
Per quanto riguarda la dura prova sulla violenza delle frenate, anche in questo caso sono stati utilizzati due dati come la decelerazione media (calcolata in G) e l’energia totale dissipata (calcolata in kwh).
In questo caso è il Red Bull Ring (Austria) dove di registrano le decelerazioni medie più alte, trovandosi nella zone nobili di questa classifica anche per quanto riguarda la maggior energia totale dissipata, dove primeggia Melbourne. Tra i circuiti con una minor decelerazione media troviamo proprio Shanghai, con il tracciato cinese collocato al terzo posto nell’elenco dei circuiti con minor energia dissipata, dove sale sul gradino più alto Suzuka (terzo per minor decelerazione media).
Difficoltà generali
Il terzo grafico rappresenta, in linea più generale, il calcolo più complicato: quello del circuito più impegnativo secondo i tecnici della Brembo. Oltre a tener conto al grip, alle condizioni del tempo ed al carico aerodinamico, una grossa fetta delle difficoltà che si affrontano con i freni è dettata dalla collocazione delle staccate e dalla frequenza delle frenate. Tenendo ben presenti i dati già confrontati nei grafici precedenti, la Brembo ha stilato una classifica dei tracciati più impegnativi per il 2016 in base a dei voti da 1 a 10.
I risultati finali hanno attribuito, con il massimo dei voti, i due circuiti più duri del mondiale 2016, ovvero Montreal ed Abu Dhabi. Tra i circuiti più ardui compaiono anche le tappe dei GP del Bahrain, Singapore, Messico, Italia e Russia. Ben dieci sono invece le piste considerate mediamente impegnative, tra le quali spunta il prossimo appuntamento di Shanghai. Per quanto riguarda la categoria dei meno brutali per i freni, dove si deve però tener conto del rischio di eccessivo raffreddamento con conseguente vetrificazione del materiale d’attrito, si confermano ancora una volta Spa e Suzuka, ma soprattutto Silverstone ed Interlagos.