L’ultima edizione del Gran Premio della Malesia si è chiusa con il botto, in tutti i sensi. Il colpo di scena che ha congedato gli appassionati malesi dal circus della Formula 1 è avvenuto in una circostanza assurda, addirittura dopo l’esposizione della bandiera a scacchi. Difficilmente nel giro di rientro, quando i piloti sono soliti a salutare commissari di percorso e pubblico in tribuna, si può verificare un incidente tra due concorrenti. Eppure, a Sepang, è accaduto proprio l’inatteso: Sebastian Vettel, protagonista di una gara da applausi in rimonta dall’ultimo posto, ha distrutto la parte posteriore della propria Ferrari in seguito ad un contatto con la Williams di Lance Stroll. Un contatto tanto involontario quanto incredibile, visto e considerato che la gara era già terminata e la stessa monoposto di Vettel ha riportato danni seri, tanto che il tedesco è stato costretto a chiedere un passaggio ai box alla Sauber di Pascal Wehrlein.
Se pensate di aver assistito ad un incidente bizzarro, sappiate che in tutta la storia della Formula 1 questo è stato solo l’ultimo di una lunga serie. Già in passato, anche in circostanze ancora più assurde di quella capitata in Malesia, ci sono stati diversi contatti o uscite fuori pista che raramente si possono vedere su un tracciato di Formula 1. Lo stesso sito ufficiale (www.formula1.com), ha infatti pubblicato un filmato contenente gli incidenti più inusuali visti in 67 anni di questo sport. La lista che segue è tratta proprio da questo video, con l’aggiunta di una spiegazione più dettagliata dei fatti.
Austria 1987: Johansson colpisce un cervo
Sono passati esattamente trent’anni dall’accaduto, ma se oggi possiamo parlare di questo fatto con toni sereni e distesi, il merito lo si deve solo alla fortuna. Già, perché nel corso delle prove libere del Gran Premio d’Austria del 1987, l’incidente che vide protagonista il pilota svedese della McLaren Stefan Johansson fu tanto assurdo quanto macabro ed incredibilmente pericoloso. Sull’allora Osterreichring, oggi noto come “Red Bull Ring”, Johansson si trova in cima della salita che lo porta alla Jochen Rindt Kurve, in un punto della pista dove si fa fatica a scorgere il tracciato in discesa. E’ proprio in quel punto che lo svedese si accorge all’improvviso di una presenza che non doveva essere presente in pista: un cucciolo di cervo, che nonostante non sia ancora un esemplare adulto vanta comunque un peso non indifferente. Johansson non può far nulla per evitarlo, e l’impatto è violentissimo. La sua McLaren colpisce il cervo con la parte anteriore sinistra della monoposto, distruggendo freni e sospensioni. L’urto è talmente forte che lo svedese riporta diverse fratture alle costole, ed è solo per un dono della sorte che il povero cervo non colpisce al capo Johansson. Forse, in quel caso, saremmo qui a raccontare una storia diversa e molto più grave. “Ogni volta che ripenso a quell’episodio -ha raccontato lo svedese in un’intervista a motorsport.com- mi fa ancora c****e addosso. In quel punto la visibilità era cieca, e noi piloti avevamo la postazione dei commissari come unico punto di riferimento. E’ stato in quel momento che ho visto un cervo seduto in pista, ma non ho fatto in tempo nemmeno a frenare. L’impatto mi distrusse la macchina, e senza il controllo di quest’ultima ho pregato che tutto andasse bene. Alla fine mi ruppi un paio di costole e riuscii a prendere parte alla gara, ma il dolore era insopportabile. Bastava qualche centimetro in più e mi avrebbe colpito in testa, non ci sono dubbi”.
Monaco 1992: Capelli finisce in bilico sulle barriere
Fortunatamente molto meno grave, ma molto più strano, fu l’incidente che si verificò nel corso del Gran Premio di Monaco 1992. L’episodio vide coinvolto Ivan Capelli, pilota che nel corso di quella stagione pagò con una serie di ritiri ed uscite fuori pista l’inaffidabilità di una delle Ferrari peggiori di sempre. Quando la Formula 1 fa tappa nel Principato, lo stesso Capelli inizia il week-end con un battibecco con la stampa italiana, rea di aver pubblicato voci su un suo possibile rimpiazzo per la gara monegasca. Ciò non accade, ma durante il gran premio è proprio il milanese a terminare anzitempo la sua gara con un incidente stranissimo. All’ingresso della curva “Rascasse”, Capelli perde il controllo della sua Ferrari, ed il contatto con i temibili muretti del Principato è inevitabile. La basse velocità e l’inclinazione della vettura favoriscono un effetto che molto raramente si vede a Montecarlo: la ruota posteriore monta sulle barriere di protezione, facendo si che la Ferrari si inclini e resti letteralmente in bilico sul muretto, costringendo il pilota a saltare giù dall’abitacolo.
Italia 1993: clamoroso e spettacolare incidente in casa Minardi al traguardo
Un anno dopo il curioso caso di Ivan Capelli, il Gran Premio d’Italia 1993 diventa il palcoscenico di un incidente incredibile e spettacolari tra due piloti della stessa scuderia. A Monza le Minardi dell’italiano Pierluigi Martini e del brasiliano Christian Fittipaldi sono protagoniste di una gara più che positiva, con i due piloti rispettivamente in 7° ed 8° posizione. Nei giri finali però, Fittipaldi guadagna terreno sul compagno di squadra, tanto che all’ultimo giro, all’uscita della Parabolica, il brasiliano si trova negli scarichi di Martini. Il traguardo è ormai vicino, e l’italiano, senza accorgersi della presenza di Fittipaldi alle sue spalle, alza il piede per transitare sotto la bandiera a scacchi. Fittipaldi non nota la decelerazione del compagno, colpendolo ruota contro ruota. La Minardi del brasiliano spicca letteralmente il volo, e si capovolge in aria atterrando sulle sue ruote, tagliando così il traguardo per inerzia. L’episodio è spettacolare, ma ai box della scuderia faentina lo spavento è enorme. A farne le spese è proprio la madre di Fittipaldi, che osservando la scena sviene tra le braccia di Giancarlo Minardi al muretto box. Fortunatamente, l’impatto non avrà conseguenze fisiche sui piloti.
Monaco 1995: Inoue colpito dalla safety car
Tre anni dopo lo strano incidente di Capelli, ancora una volta Montecarlo diventa palcoscenico di un altro episodio assurdo. Siamo nel 1995, ed il pilota in questione è il giapponese della Footwork Taki Inoue, considerato da molti come uno dei personaggi meno emblematici della storia di questo sport. Nel corso delle prove libere, la monoposto del nipponico si ferma per un guasto ai freni. Lo stesso Inoue chiede ed ottiene dai commissari il permesso di rientrare ai box a bordo della propria vettura, la quale doveva essere trainata fino in pit lane. Il giapponese torna nell’abitacolo con il casco ancora in testa, ma senza allacciare le cinture di sicurezza. Poco dopo però, entra in pista la safety car, che accidentalmente urta la Footwork di Inoue, sbalzandolo fuori dalla monoposto. Il giapponese riporterà una commozione cerebrale, ma grazie al casco ancora in testa non riporterà danni peggiori.
Purtroppo non esistono immagini o filmati dell’incidente, diversamente da quanto invece è possibile osservare del Gran Premio d’Ungheria di quell’anno.
In quella circostanza Inoue, ritiratosi per un problema meccanico, scende dalla monoposto per spegnere un incendio sviluppatosi nella zona del motore, utilizzando l’estintore di bordo. Ma proprio mentre gira attorno alla sua Footwork, la Medical Car accorre sul luogo del ritiro, ed investe accidentalmente il povero giapponese. La bassa velocità della vettura medica evita il peggio, ma la carriera di Inoue è ancora ricordata più per questi episodi che per l’attività in pista.
Brasile 2002: Heidfeld sfiora una tragedia
Quello che accadde ad Interlagos nel 2002 fu uno degli incidenti più pericolosi ed allo stesso tempo bizzarri mai visti in Formula 1. Mancano pochi minuti al termine dell’ormai scomparsa sessione di warm-up del Gran Premio del Brasile, e la Arrows di Bernoldi esce di pista alla prima chicane, la “S di Senna”. La posizione della vettura, e i pochi minuti rimasti a disposizione per i piloti, obbligano i commissari ad esporre la bandiera rossa, sospendendo così la sessione. A quel punto, quando tutto sembra ormai al sicuro, entra in pista anche la Medical Car, che va a parcheggiarsi proprio davanti al luogo dell’incidente. Ma proprio mentre il pilota dell’auto medica sta per aprire la portiera, la Sauber di Nick Heidfeld passa di fianco alla vettura di sicurezza, colpendo la portiera un attimo prima che il conducente scendesse dal veicolo. L’impatto è pericolosissimo per diversi motivi: oltre al rischio corso dal pilota della Medical Car (Alex Ribeiro), la stessa portiera viene colpita di striscio da Heidfeld, quanto basta per evitare che la stessa portiera di sradichi dalla vettura o che colpisca il pilota tedesco alla testa. La stessa Sauber, inoltre, sfiora anche un commissario di percorso, che si trovava appostato dietro di fianco alle pile di pneumatici anti-urto. Una tragedia sfiorata per una svista dello stesso Heidfeld, che non si era accorto delle bandiere esposte dai commissari, e che quindi procedeva a velocità di gara.
Monaco 2004: Schumacher e Montoya si scontrano in regime di safety car
Nell’elenco degli incidenti più assurdi mai capitati in Formula 1, anche i grandi campioni non mancano all’appello. La prova più emblematica è quella che accadde nel 2004 ancora a Monaco. Nel corso della gara, la safety car entra in pista per ricompattare il gruppo dopo un incidente. In testa alla corsa, come spesso accadde in quella stagione, c’è il ferrarista Michael Schumacher, tallonato dal colombiano della Williams Juan Pablo Montoya. Ma proprio quando la safety car sta per lasciare di nuovo strada ai concorrenti, Schumacher compie una frenata molto brusca all’uscita del tunnel, e Montoya non può far nulla per evitarlo. La Ferrari del tedesco va a sbattere contro le barriere, mentre Montoya riesce a proseguire la gara. Un incidente incredibile ed assurdo, che mette fuori dai giochi Schumacher nel Principato. Grazie anche a quel contatto, Jarno Trulli ne approfitta per andare a vincere il primo ed unico gran premio della sua carriera.
Cina 2005: Schumacher ancora vittima di un tamponamento
Diversamente dall’anno precedente, la Ferrari, nel 2005, fatica a restare ad altissimi livelli di competitività. Nemmeno il talento di Schumacher riesce ad evitare una stagione negativa, e a complicare le cose ci si mette anche la sfortuna. In Cina, per giunta, si verifica anche un incidente che ha del clamoroso. E’ domenica, e le vetture escono dai box per iniziare il giro di schieramento in griglia di partenza. E’ un momento relativamente tranquillo, con la tensione della gara e della partenza che inizia a farsi sentire ufficialmente, ma ancora non esiste la competizione. Schumacher infatti, non spinge sull’acceleratore, rallentando così la velocità della sua Ferrari. Diversamente fa l’olandese della Minardi Christijan Albers, che va a tamponare il tedesco in piena accelerazione non accorgendosi della velocità ridotta di quest’ultimo. Entrambe le monoposto subiscono danni seri, tanto che i due piloti sono costretti ad utilizzare la vettura di riserva, partendo però dalla pit lane. Gara compromessa per un incidente assurdo.
Canada 2008: Hamilton tampona Raikkonen ai box
Un anno dopo il terribile incidente che lo vide protagonista proprio a Montreal, Robert Kubica si ritrova davanti a sé una grandissima occasione: quella di poter vincere il primo gran premio della sua carriera. Il polacco della BMW-Sauber deve però sconfiggere i suoi diretti avversari, su tutti il finlandese della Ferrari Kimi Raikkonen, campione del mondo in carica. Al 20° giro però, un episodio incredibile segna la storia di questo gran premio: a causa dell’ingresso della safety car, la maggior parte dei piloti rientrano ai box per una sosta strategica. Lo fanno sia Kubica che Raikkonen, conservando così rispettivamente la 1° e la 2° posizione. Ma con la safety car in pista, i piloti sono costretti a fermarsi in pit lane, attendendo che il semaforo rosso si spenga. Il polacco ed il finlandese si fermano sulla linea del limitatore, ma dietro di loro Lewis Hamilton non si accorge del semaforo rosso, urtando clamorosamente Raikkonen. Anche Nico Rosberg, sopraggiunto poco dopo, tocca leggermente Hamilton, ma quest’ultimo deve ritirarsi insieme a Raikkonen. L’errore clamoroso costerà all’inglese una penalità nel gran premio successivo (così come a Rosberg), ma si rivelerà uno degli episodi più importanti per le sorti del mondiale. Kubica, invece, riuscirà a vincere il Gran Premio del Canada.
Cina 2010: Buemi si ritrova senza ruote anteriori
E’ l’incubo peggiore di ogni pilota: ritrovarsi improvvisamente senza ruote. Fortunatamente è una possibilità rarissima in F1, ma potrebbe non essere d’accordo con questa tesi il pilota svizzero Sebastien Buemi. Nel 2010 l’elvetico è in forza alla Toro Rosso, e nelle prove libere del Gran Premio di Cina è protagonista di un incidente incredibile e non certo frequente. Giunto ad altissima velocità al termine del lungo rettilineo di Shanghai (quello che precede l’ingresso ai box), Buemi spinge forte sul pedale del freno per impostare la curva lenta, ma proprio in quel momento la sua vettura lo tradisce nel peggiore dei modi: improvvisamente, e soprattutto inaspettatamente, le due ruote anteriori si staccano dalla monoposto, lasciando l’incredulo Buemi senza alcun controllo ed in balia di una vettura impazzita. Fortunatamente non ci sono conseguenze sul pilota, ma il suo incidente resta uno dei casi di cedimento meccanico più pericolosi ed incredibili mai avvenuti in F1.
The Most Unusual Crashes in F1 History
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