La Ferrari SF1000 vista nelle prime due uscite sul circuito del Red Bull Ring a livello prestazionale ha ampiamente deluso, più di quanto ci si aspettasse. Nonostante il secondo posto ottenuto da Leclerc nella prima (rocambolesca) gara in Austria, Ferrari accusa un abbondante ritardo tecnico, con una vettura che soffre di lentezza in rettilineo (e non solo).
Alcuni aggiornamenti sono stati introdotti per il secondo appuntamento sul circuito di Spielberg (nuova ala anteriore e nuovo fondo), anticipando quelle che erano le novità previste per l’Ungheria. Aleggia ancora la voce che Ferrari possa introdurre a Budapest una sorta di vera e propria versione B della SF1000, apportando dei cambi di filosofia tecnica al progetto Ferrari 2020 con la possibile introduzione di un nuovo muso stretto.
La voce secondo la quale Ferrari debba introdurre il muso stretto circola ormai da anni, ma soprattutto da questa stagione in quanto tantissime squadre hanno cambiato filosofia rispetto al 2019, passando dal muso largo al muso stretto. (Su tutte Red Bull e Renault).
Il muso stretto è una soluzione tecnica introdotta da Mercedes oramai nel lontano 2015, perfezionata poi nel 2017 e migliorata di stagione in stagione. Il muso stretto ha come vantaggi la riduzione degli ingombri, a tutto vantaggio della velocità di punta, ma porta meno aria nella parte superiore del telaio. Assieme al muso stretto, anche i piloni di sostegno dell’ala anteriore sono molto più ravvicinati, riducendo la sezione di ingresso d’aria nella parte inferiore della vettura, energizzando il flusso per scopi aerodinamici. Difatti le scuderie che hanno il muso stretto hanno adottato il deviatore di flusso “a mantello”, anziché i classici turning vanes, in quanto la gestione stessa dei flussi è totalmente diversa fra le due soluzioni.
In questa illustrazione vediamo un confronto diretto fra la soluzione di muso della Renault RS20 e Ferrari SF1000
E’ dunque fattibile l’introduzione di un muso in “stile Mercedes” da parte di Ferrari?
Non è così semplice l’implementazione di un muso stretto su una vettura nata per un’aerodinamica con muso largo. In Red Bull Adrian Newey ha lavorato molto sulla RB16 per installare il muso in stile Mercedes, rivoluzionando tutta la geometria della sospensione anteriore per restringere la sezione frontale del telaio. Per il GP d’Austria inoltre è stata aggiunta anche la versione con i piloni più stretti, avvicinandosi ancor di più allo stile Mercedes, Racing Point e Renault. Mclaren invece, per stringere il telaio e ridurre gli ingombri ha rinunciato ormai dall’anno scorso al condotto S-Duct.
Ferrari potrebbe passare ad una filosofia aerodinamica più in stile Mercedes dal GP di Ungheria per ridurre la resistenza, ma difficilmente potremmo vedere una soluzione estrema come quella di Mercedes, e Red Bull, che sono vetture nate per sposare questa filosofia tecnica.
In questa illustrazione vediamo un confronto diretto fra le soluzioni Mclaren, Red Bull e Ferrari.