Le frecce d’argento sono sembrate opache nei test in Bahrain. Eppure alla vigilia diverse voci attribuivano al team Mercedes F1 un potenziale devastante in grado di tramortire gli avversari. Difficile credere che queste siano le reali prestazioni della nuova W13, la troppa stima e il rispetto per il team di Brackley ci portano a pensare che la Mercedes, a marzo inoltrato, indossi ancora la maschera di Carnevale.
“L’ALTRO GIORNO HO INCONTRATO PER STRADA LUCA BALDISSERRI, STORICO INGEGNERE DI PISTA DI SCHUMACHER, CHE OGGI SEGUE IL 15ENNE KIMI ANTONELLI, TALENTO DELL’ ACADEMY MERCEDES. ANTONELLI È STATO INVITATO ALLA PRESENTAZIONE MERCEDES DEL 14 GENNAIO, IN QUELLA OCCASIONE I TECNICI AVEVANO AMMESSO CHE QUELLA DELLA PRESENTAZIONE NON SAREBBE STATA LA STESSA MERCEDES DEL BAHRAIN, LA QUALE SECONDO I DATI AVREBBE RAGGIUNTO 1.5 SECONDI DI VANTAGGIO SULLE CONCORRENTI”.
Leo Turrini, Sky sport F1
TYPICAL MERCEDES
“Typical”, così ha definito Carlos Sainz l’atteggiamento di Wolff&co: “Rossa favorita“, “Ferrari da doppietta“, “non lotteremo per la vittoria“; anche George Russell è passato al lato oscuro, a quella dialettica grigia come la Mercedes, che prima carica di aspettative gli avversari e poi li demolisce in pista.
“A volte salgono con il motore e caricano di benzina, altre scaricano il serbatoio e depotenziano la power unit’’, il solito schema individuato da Leclerc nell’analisi dei dati. Questo gioco lo fanno tutti, nessuna scuderia nei test pre stagionali ha espresso il suo reale potenziale, però nel ballo in maschera delle nuove matricole, le frecce d’argento sono sempre le più brave a camuffarsi.
La verità è che questa Mercedes F1, come al solito fa paura. È la “morte nera” del circus, 124 vittorie su 249 gare disputate in F1, numeri che farebbero rabbrividire anche il più ottimista degli avversari.
DIETA PRODIGIOSA
C’è una formula magica che si ripete nella storia della F1: più snellisci le pance più vai veloce. Il disegno della stella a tre punte è ancora una volta a dir poco spiazzante. I tecnici di Brackley rischiano di rubare il posto ai dietologi più acclamati, perché in venti giorni le pance della W13 non si sono semplicemente ridotte, ma sono letteralmente scomparse.
Le polemiche sono esplose alla viglia del day 1 in Bahrain, nel paddock aleggiava il terrore di questo missile capace di schiantare gli avversari; tre giorni dopo solo Mattia Binotto ha parlato di “progetto che non rispetta la filosofia del regolamento“, specie nella configurazione dello spazio sottostante gli specchietti, costituito a mo’ di appendice aerodinamica.
Le prestazioni non sono arrivate e le polemiche di conseguenza si sono improvvisamente sgonfiate, perché nel paddock si urla all’irregolarità solo quando questa porta immediate prestazioni, passata la paura non ci si pensa più. Wolff ha schiacciato il tasto “tactic” facendo passare un bluff per un flop.
YOU’LL NEVER RACE ALONE
Parafrasando il celebre brano dei tifosi del Liverpool, ogni scuderia che pensa di puntare al titolo deve sempre fare i conti con Mercedes.
Se Red Bull e Ferrari si dimostreranno vetture competitive c’è da scommettere che la Mercedes non le lascerà da sole nella corsa al titolo. Bisogna ammetterlo, i test non sono stati brillanti, la W13 ha dei problemi visibili: è una vettura nervosa, difficile da guidare e che soffre, più di altre, del fastidiosissimo saltellamento, il porpoising.
Ma quel disegno aerodinamico, sembra alla lunga, quello da cui estrapolare più performance e possiamo stare sicuri che i tecnici riusciranno a risolvere ogni minimo grattacapo a bordo della nuova vettura. Magari la scuderia di Wolff non partirà al top della forma, ma si stenta a credere che il progetto possa essere un flop, al massimo è tra i più acerbi, ma c’è tempo per maturare. Occhio che arrivano.