Il Gran Premio del Giappone 2023 di Formula 1 sarà una gara da non perdere. Se da un lato la Red Bull potrebbe laurearsi matematicamente Campione del Mondo Costruttori, dall’altra, il Gp sul circuito di Suzuka potrebbe segnare un punto cruciale per la stagione in corso ma, ancor di più, per il prossimo anno.
Il motivo? La ormai nota direttiva tecnica TD018, introdotta dalla FIA a Singapore per limitare la flessione delle ali, sia anteriori che posteriori. Il Gp del Giappone dirà tutta la verità su quanto questo “cambio di regolamento” o più correttamente i chiarimenti ad un articolo di regolamento già noto, possano aver influito sulle prestazioni delle monoposto, in particolare sulle Red Bull.
Come tutti abbiamo avuto modo di vedere, la gara di Singapore ha segnato la prima battuta d’arresto al dominio di Max Verstappen. Prima o poi doveva pur accadere, dopo un strisciata di ben 10 vittorie consecutive, ma il fatto che le prestazioni della RB-19 siano state così “scarse” proprio in concomitanza dell’introduzione della TD018, ha lasciato qualche interrogativo aperto.
In questo nostro nuovo articolo non ci soffermeremo sugli aspetti più tecnici, rimandandovi per questo a due nostri articoli che approfondiscono proprio queste tematiche.
A differenza di Singapore, la pista di Suzuka in Giappone rappresenta un “circuito vero”, anche un po’ vecchio stile. Mentre il tracciato cittadino di Marina Bay aveva già in passato messo in difficoltà alcune squadre, per via della particolare configurazione della pista e le ricerca di compromessi tra meccanica ed aerodinamica, le caratteristiche del circuito giapponese metteranno in luce i reali valori delle monoposto.
Così facendo capiremo subito quanto, le novità regolamentari introdotte la scorsa settimana e che hanno costretto Red Bull a rivedere la flessibilità delle ali, abbiano influito sulle prestazioni in pista di Verstappen e Perez. Il tracciato di Suzuka “non farà sconti” e, se il punto di forza della monoposto progettata da Adrian Newey risiedeva nella flessione delle ali ad alta velocità per generare minor resistenza all’avanzamento, in Giappone lo sapremo sicuramente.
Tutto cambia ma nulla cambia, nel senso che, se anche da qui a fine stagione la Red Bull dovesse perdere il vantaggio che aveva dimostrato di avere fino a Monza, sia il campionato mondiale piloti che quello costruttori resterebbero nelle mani del pilota olandese e del team austriaco.
La nuova direttiva però e il ribilanciamento dei valori in pista potrebbe regalarci un finale di mondiale più avvincente e, dal Giappone ad Abu Dhabi, mancano ancora sette gare. Sette gare che potrebbero anche essere l’antipasto di una stagione 2024 più equilibrata e con, finalmente, un risultato non così scontato già alla vigilia!
Non ci resta che attendere qualche giorno per togliere un po’ di condizionali di troppo. I primi indizi potrebbero già arrivare venerdì, nelle prove libere, sicuramente poi sabato in qualifica potremmo già tirare le prime conclusione che poi potranno essere confermate definitivamente nella gara di domenica.