Le analisi post Gran Premio d’Austria sono andate tutte nella direzione di individuare nel bouncing il problema che ha rallenta la Ferrari e che non sta permettendo ai piloti di Maranello di competere con Red Bull, McLaren e Mercedes.
In questo nostro articolo, vi spiegheremo cosa si intende per bouncing, vi riporteremo l’opinione di Ivan Capelli e Matteo Bobbi e andremo alla ricerca anche di altre problematiche che continuano a condizionare le prestazioni della SF-24.
COS’E’ IL BOUNCING
Il bouncing, da non confondere con il porpoising, è un saltellamento che viene provocato dal contatto del fondo della monoposto con le sconnessioni dell’asfalto. Il contatto tra le due superfici provoca un rimbalzo che modifica l’altezza della monoposto dal suolo e di conseguenza il carico aerodinamico. Un po’ come per l’effetto porpoising, anche il bouncing innesca un saltellamento che va ad inficiare sulla prestazione della monoposto.
Nel dopo gara del Gran Premio d’Austria, Ivan Capelli, dagli studi di Sky Sport F1, ha parlato dei problemi legati al bouncing della Ferrari. L’analisi dell’ex pilota di Formula 1, nel video qui sotto.
Anche Matteo Bobbi, nella sua analisi post gara, ha sottolineato: “Gli aggiornamenti hanno portato più carico, il quale però ha portato il bouncing. Questo tema va capito e affrontato. Non mi stupirei se a Silverstone portassero il fondo vecchio per una comparazione. Questo non per rinnegare gli aggiornamenti, ma per capire cosa ha portato il problema del bouncing”.
L’ipotesi che la Ferrari possa fare qualche prova comparativa a Silverstone per mettere a confronto soluzioni diverse è stata però smentita da Fred Vasseur. Il Team Principal della Ferrari, nelle interviste post gara, ha escluso che ci possano essere passi indietro: “Dobbiamo essere ambiziosi, guardare avanti, sviluppare quello che abbiamo, facendo un lavoro migliore di quanto abbiamo fatto in Austria”.
Intervista a Fred Vasseur [ VIDEO ]
I problemi della Ferrari SF-24 non sono solo legati al bouncing. Sin da inizio campionato, le difficoltà nel mettere in temperatura le gomme o meglio nel mantenere gli pneumatici stessi all’interno del corretto range di temperature sono un problema non risolto che ha portato la Ferrari ad essere la quarta forza di questo mondiale.