È Mika Hakkinen il nuovo volto del blog McLaren che, come consuetudine, nel corso dell’anno analizzerà e racconterà aneddoti legati al passato, ritornando ai trionfi e alle imprese che hanno reso grandi il pilota finlandese con il team Woking a cavallo degli anni ’90 e 2000.
Mika Hakkinen ha vinto entrambi i suoi due titoli mondiali con la McLaren, trionfano nel 1998 e nel 1999 ai danni delle due Ferrari di Michael Schumacher prima e Eddie Ervine poi. Lungo il suo cammino in Formula 1 il “finlandese volante” ha collezionato un totale di 20 vittorie, conquistando numerose pole position e giri veloci che lo rendono una delle leggende del motorsport. Hakkinen andrà a “sostituire” Emerson Fittipaldi che, nel 2014, era il volto di questo spazio mensile dedicato ai grandi campioni del passato, scegliendo anche una tattica molto diversa da quella che aveva in pista: se sul tracciato era in pilota da piede sempre sull’acceleratore, in questo spazio il finlandese sarà più ponderato e riflessivo, cercando di far immergere il lettore nel cockpit di una vettura di F1, evocando e descrivendo le emozioni che lo hanno accompagnato in tutti i suoi Gran Premi.
Mika, innanzitutto, ha parlato del suo stile e dei ricordi legati alle varie sessioni di test svoltesi durante l’inverno in cui si assisteva ad un processo di studio e di sviluppo che, anche per questa stagione 2015, sono alle porte: “Spinsi l’acceleratore a fondo per trovare il limite di giri corretto per lo start, lasciai la frizione, girai il volante a destra e poi a sinistra, guidando lungo la pit lane per la prima volta. Stavo usando ogni terminazione nervosa nel mio corpo per controllare il comportamento della macchina” – racconta il finlandese sul sito della McLaren, spiegando, inoltre, come il riuscire a guidare con una cerca costanza e con un certo ritmo sia arrivato con un processo evolutivo durato tutta la carriera-. “Il riuscire a guidare veloce non è una cosa semplice, si tratta di eliminare le imperfezioni. Se l’auto è neutra, stabile ed affidabile, si è in grado di analizzare giro per giro lo stile di guida, trovando un decimo in frenata e un decimo in accelerazione, e gradualmente si riesce a guidare più forte. Ma se la tua auto non è neutra, o non è stabile, o non è affidabile, o, peggio ancora, se non è nessuno dei precedenti, datela ad un pilota molto veloce che sarà in grado di eliminare quelle imperfezioni”
“Per arrivare a guidare in modo flat-out, infatti, c’è un bisogno di un lungo processo di crescita, non è una cosa banale. Ma non c’è feeling migliore al mondo che essere nel cockpit di una vettura di Formula 1 e riuscire a raggiungere questo risultato”. ha concluso Hakkinen.
Il blog del finlandese sarà aggiornato con cadenza mensile.
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