All’avvento del Gran Premio d’apertura della stagione 2020, il comunicato FIA della sulla questione Power Unit Ferrari ha creato una sorta di spaccatura all’interno del Circus.
Sette squadre, capitanate da Mercedes e Red Bull hanno dichiarato di voler andare per vie legali, in quanto la “stretta di mano” fra Ferrari e Federazione violerebbe lo spirito della F1, e gli accordi fra squadre e FIA.
Per analizzare la questione nel dettaglio è necessario fare un passo indietro alla stagione scorsa, dove Ferrari veniva accusata da altre squadre (soprattutto Red Bull) di utilizzare una Power Unit irregolare. Nello specifico era stato messo sotto osservazione il flussimetro, che sarebbe in grado di raggirare la lettura del sensore di portata di carburante (fissato a 100 kg/h), migliorando la potenza del motore. Oltre a questo Ferrari era messa sotto accusa per l’utilizzo di oli speciali e additivi che andavano a incrementare il potere calorifico della benzina in camera di combustione, sovralimentando il motore.
La FIA avrebbe indagato sulla power unit della Scuderia Ferrari, e non vi è mai stata dimostrata l’irregolarità. Successivamente la Federazione avrebbe deciso di stringere un patto con la Ferrari per consentire il giusto proseguimento della F1, vista l’impossibilità di riuscire a trovare una non conformità al regolamento del motore. Questo secondo il Disciplinary Rules è consentito, e permette a entrambi le parti di non proseguire il contenzioso in altre sedi.
Da qui nasce la collaborazione Ferrari-FIA, e la protesta a livello di policy da parte dei sette team: Mercedes, Racing Point, Williams, Red Bull, Mclaren, Renault e Alpha Tauri. Rimangono fuori naturalmente Haas e Alfa Romeo Sauber.
Ferrari dunque che si presta alla Federazione per mettere nero su bianco le aree grigie del regolamento, andando a svelare come e dove gli ingegneri dei team operano per trovare possibili buchi. Per l’equipe di tecnici della Federazione infatti è quasi impossibile riuscire a competere con una squadra di ingegneri di un team di F1, che lavora incessantemente tutto l’anno per trovare possibili aree di sviluppo. Con la Ferrari che si presta da ambasciatore, la FIA potrebbe riuscire a rendere la F1 più trasparente dal punto di vista regolamentare.
Le zone su cui la Federazione incentrerà la maggior parte del lavoro regolamentare in chiave futura sarà per l’appunto la Power Unit, con flussimetro, oli e additivi per il carburante, e strategie ibride che bypassano i controlli per la sovralimentazione. Un’altra area importante riguarda anche l’aspetto aerodinamico, su come i team vanno a raggirare i controlli di flessione di ali e fondo.
In questo video Fabiano Vandone spiega i concetti e le aree principali che riguardano l’accordo fra Federazione e Ferrari.