Un primo nostro confronto tra le prime tre nuove monoposto che parteciperanno al Campionato Mondiale 2022 di Formula 1: Haas VF22, Aston Martin AMR22 e McLaren MCL36.
F1 2022 Analisi Tecnica e Confronto tra Haas, Aston Martin e McLaren
Con le presentazioni di Haas, Aston Martin e McLaren, la Formula 1 è finalmente entrata nel vivo della nuova stagione.
Il Team americano motorizzato Ferrari è stato il primo a mostrare le forme della sua nuova monoposto, la VF22, con la quale Mick Schumacher e Nikita Mazepin parteciperanno al Campionato Mondiale 2022 di Formula 1. La presentazione è avvenuta venerdì 4 febbraio, anticipando così tutti gli altri team e attirando su di se non poche attenzioni da parte di fan e addetti ai lavori.
Dopo la Haas, mercoledì 10 febbraio, abbiamo assistito alla presentazione della nuova Aston Martin, la AMR22. La monoposto del team inglese ha sorpreso un po’ tutti, soprattutto per le linee, non particolarmente aggraziate, delle pance.
Ultima ma solo in ordine di tempo, la McLaren. Il team inglese ha tolto i veli alla sua nuova MCL36 con una presentazione nella sede di Woking che ha visto la presenza di tutti i team McLaren che parteciperanno anche ad altri campionati, eSports compresi.
Ma veniamo ora ad una breve analisi tecnica, mettendo a confronto le tre monoposto fino ad ora presentate.
La prima differenza che possiamo notare, è nella conformazione delle pance. Soprattutto dalla vista dall’alto, si può notare come Haas e McLaren abbiano optato per una classica concentrazione degli elementi più ingombranti e in particolare dei radiatori, nella parte più avanzata delle pance stesse, ovvero ai lati dell’abitacolo. Aston Martin invece ha seguito una strada completamente diversa, sia rispetto agli avversari ma anche rispetto a quanto visto negli anni scorsi.
La vettura del team inglese con base a Silverstone presenta delle pance con uno sviluppo orizzontale molto pronunciato e con delle griglie di apertura per lo sfogo dell’aria calda estese su tutta la superficie superiore delle pance stesse. Questa conformazione cela al suo interno radiatori disposti quasi orizzontalmente il che potrebbe non essere il massimo dal punto di vista dell’efficienza dei flussi interni e anche dal punto di vista del raffreddamento. Altro punto critico è l’aumento della resistenza aerodinamica dovuta all’ampia superficie delle pance stesse. Il disegno così particolare è stato dettato dalla ricerca del massimo carico aerodinamico dal fondo vettura. La soluzione vista sulla AMR22 permette però di creare una sorta di doppio fondo, uno tra suolo e fondo vettura e uno tra la parte superiore del fondo e la parte bassa delle pance.
Solo la pista però potrà decretare o meno la bontà di questa soluzione che, per ora sulla carta, non ci convince proprio per niente.
Un altro elemento che distingue le tre monoposto fin qui presentate sono le diverse geometrie delle sospensioni, sia anteriori che posteriori. In particolare la McLaren ha optato per una soluzione pull rod all’anteriore e push rod al posteriore, un po’ in contro tendenza con quanto visto negli anni scorsi. Non vogliamo soffermarci molto su questo aspetto in quanto i due meccanismi non presentano particolari differenze dal punto di vista del comportamento in pista della monoposto. La scelta di una soluzione push o pull è dettata solamente dall’aerodinamica, in quanto, posizionando in maniera diversa i braccetti, si liberano aree dove far passare alcuni flussi e migliorare quindi l’efficienza aerodinamica della monoposto.
Un terzo elemento di attenzione è l’ala anteriore. Il nuovo regolamento 2022 non ha permesso grandi libertà agli ingegneri ma, dalle foto di Haas, Aston Martin e McLaren, possiamo già notare qualche soluzione interessante.
In particolare la monoposto di Vettel e Stroll, portata in pista nella giornata di venerdì 11 febbraio a Silverstone, presenta una conformazione a V rovesciata degli elementi dell’alettone anteriore, con una maggior altezza da terra nella parte centrale. Inoltre il profilo più vicino all’asfalto, non risultando direttamente collegato con il naso della vettura, permette una buona portata d’aria verso il fondo della monoposto. Una soluzione quest’ultima presente anche sulla McLaren MCL36 anche se, sia il musetto che il profilo basso dell’ala, risultano molto più vicini a terra che non sull’Aston Martin. Soluzione diversa per la Haas invece che, almeno nelle foto della presentazione, mostra un’ala anteriore molto più semplice e con tutti e quattro i profili collegati con il musetto vettura.
Un quarto elemento di cui vi vogliamo parlare è l’alettone posteriore: Haas e Aston Martin hanno optato per un doppio pilone di sostegno mentre sulla McLaren MCL36 l’elemento di collegamento tra i profili alari e la vettura è unico e lo stesso supporto viene utilizzato anche per il meccanismo che permette di azionare il DRS, ovvero il sistema che apre il profilo superiore dell’ala, diminuendo la resistenza all’avanzamento.