Autore: Lorenzo Roccaro

Lorenzo Roccaro - La F1 come metafora della vita o la vita come metafora della F1? Classe '98, laurea in lettere, videomaker di professione e il boato dei motori a scandire i weekend.

Dal weekend di Baku tanto rivoluzionario nel risultato quanto rivoluzionato nel format, un fattore è subito saltato all’occhio: Max non è al max. Per capirci, i punti raccolti con la terza piazza della Sprint del sabato e quelli ottenuti con la seconda della domenica garantiscono al due volte campione del mondo un bottino, che potrebbe portarlo, già in piena estate, a festeggiare il terzo titolo mondiale. Né il doppio successo di Perez né la doppia pole position di Leclerc hanno di certo minato le certezze del leone olandese. Ma Verstappen negli atteggiamenti, nei modi e nelle interviste ha lasciato trasparire…

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La triplice interruzione del GP d’Australia, con l’esposizione delle bandiere rosse, rimette la FIA sul banco degli imputati. Non è proprio andata giù agli appassionati e agli addetti ai lavori la decisione di una federazione che cerca in tutti i modi di sopperire artificialmente a un regolamento tecnico che per l’ennesima volta non è riuscito spontaneamente a dare i frutti sperati. La sensazione è quella di una Formula 1 che naviga a vista, colpita a morte dalla genialità di Adrian Newey e dalla sua Red Bull RB-19, una vettura capace di affossare in partenza ogni presupposto di contesa al titolo.…

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Il Gran Premio dell’Arabia Saudita ha mostrato il vero potenziale della Red Bull RB19, capace di bissare la doppietta del Bahrain con Sergio Perez primo e Max Verstappen secondo, in rimonta dalla casella numero 15 della griglia di partenza. Il secondo pilota della Red Bull ha rifilato oltre 20 secondi alla Aston Martin di Fernando Alonso, 25 secondi alla prima delle Mercedes con George Russell e 35 secondi alla rossa di Carlos Sainz. Non servono ulteriori elementi per commentare lo strapotere degli uomini di Chris Horner. Per ora non c’è gara, non c’è competizione, come detto da Leclerc: “le Red…

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Partiamo da un assioma valido per la Formula 1 attuale: se sei convinto di essere il migliore, ma non ottieni i migliori risultati, allora vuol dire semplicemente che non sei il migliore. La brutta figura fatta alla prima uscita stagionale da Ferrari e Mercedes è frutto anche di questo. Orgoglio e testardaggine di chi crede di essere il migliore, ma in realtà non lo è affatto e anche se in prospettiva lo potesse diventare non avrebbe il tempo di dimostrarlo. L’ha capito Aston Martin. Con Lawrence Stroll che è andato a fare la spesa per le vie del paddock e…

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“Verstappen campione del mondo”. “La W14 è un flop”. “Alonso seconda forza con Aston Martin”. “Depressione in casa Ferrari”. CALMA! I test sono test e – come sappiamo – lasciano il tempo che trovano, per giunta poco, visti i soli tre giorni di lavoro in Bahrain. Ricordiamo tutti il 2019: Ferrari campione dei test, Mercedes campione del mondo. Ecco, ciò dimostra che la cautela è sempre ottima consigliera quando si parla di test prestagionali. Dunque ci limiteremo ad avanzare delle semplici candidature mosse da sensazioni. Seguendo l’iperbole scuola Netflix vedremo un po’ chi, secondo noi, “drive to survive” e chi…

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Dopo le grandi difficoltà del 2022, quello della Mercedes W14 era senza dubbio l’unveiling più atteso dell’intero circus. La nuova vettura, discendente diretta di quella W13, che esattamente un anno fa, a motori spenti, era predestinata ad infliggere distacchi leggendari al resto del paddock, nasce nel segno di un clima sicuramente più pacato. Ma i progressi messi in pista dal team di Brackley, che hanno condotto la “shitbox” di inizio stagione a calcare il gradino più alto del podio (con George Russell a Interlagos) hanno il doppio merito di risollevare l’ambiente e spaventare la concorrenza. Spaventare sì, perché Mercedes, anche…

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“Vogliamo migliorare, elevare gli standard, sia dentro che fuori dalla pista. Il nostro obiettivo è quello di tornare a lottare nelle posizioni nobili della griglia”. Così Andrea Stella, alla prima apparizione ufficiale da team principal della McLaren, ha voluto scaldare l’ambiente in vista della nuova stagione. Il nuovo progetto, denominato MCL60 in onore dei 60 anni dalla fondazione del team, verrà affidato alla coppia più giovane del mondiale, formata da Lando Norris e Oscar Piastri, rookie australiano classe 2001, che ha preso il posto del deludente conterraneo Daniel Ricciardo. La nuova vettura più nera che papaya, dal punto di vista…

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Si è spento Patrick Tamabay. Per lui 114 GP in F1, conditi da due vittorie con la rossa nel biennio 1982-83. Un personaggio indimenticabile anche per il fil rouge che intreccia la sua vita a quelle di Gilles Villeneuve e Didier Pironi. Tambay, francese, classe 1949, esordì in F1 nel 1977 con la con la Surtees, prima di passare alla Theodore Racing per la seconda metà della stagione. In seguito corse per McLaren nel 1978, giungendo poi in Ferrari nel 1982, in sostituzione dell’amico Gilles Villeneuve, scomparso l’8 maggio nelle qualifiche di Zolder in Belgio. Conclusa l’esperienza con la rossa,…

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Prima le grandi aspettative per il disegno “zero sidepods”. Poi il porpoising e il forte drag patiti dalla W13. Una serie di problemi che avevano fatto pensare a un progetto addirittura da cestinare. Ma ecco la risalita tecnica e politica del team di Brackley. L’estrema affidabilità, la capacità di team e piloti nel portare al limite il potenziale della vettura, massimizzando al contempo i risultati. Uniti a una serie di vittorie politiche, quali l’approvazione della direttiva tecnica DT039 e il Cash-Gate in cui è incappata la Red Bull. Tutti elementi utili per riconoscere il team-azienda Mercedes, ancora una volta, come…

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Adii, ritiri e arrivederci. Il 2022 e la sua ultima tappa ad Abu Dhabi ci dimostrano che, quello di Formula Uno, non è più un mondiale per vecchi. Negli Emirati Arabi una serie di beffarde coincidenze accomunano il destino dei piloti che hanno scritto le pagine più luminose della Formula Uno contemporanea. La malinconica dolcezza dell’addio di Sebastian Vettel. La sconfortante tristezza del saluto di Daniel Ricciardo. Infine i frustranti ritiri (causa guai tecnici) dei veterani Hamilton e Alonso. Eppure è tutto parte di un processo, fotografato da una statistica che vede nell’ultimo triennio un forte cambio generazionale e gerarchico…

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